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Arcidonna Appuntamenti ARCIDONNA AL MEETING ONU SULLE DROGHE DI VIENNA
ARCIDONNA AL MEETING ONU SULLE DROGHE DI VIENNA Stampa E-mail
Dal 10 al 15 marzo, si terrà a Vienna il meeting della Commission on Narcotic Drugs dell’Onu. Si tratta di un appuntamento importantissimo, cui parteciperanno ministri e capi di governo: punto chiave dell’incontro sarà la revisione della strategia decennale decisa all'assemblea generale dell'Onu sulle droghe del 1998. In altre parole, a Vienna si tracceranno le linee di indirizzo della politica delle droghe per i prossimi dieci anni. Tra le Ong presenti ci sarà anche Arcidonna, che si farà promotrice, insieme alle altre organizzazioni, dei documenti approvati al forum mondiale promosso dal Vienna NGO Committee (chiamato Beyond 2008).

Nei documenti (una Dichiarazione e tre Risoluzioni obiettivo) si individuano diverse questioni cruciali, fra cui sono da segnalare:

  1. - il riconoscimento che i consumatori sono sottoposti a violazioni dei diritti umani (ad esempio a pene sproporzionate ai reati, compresa la pena di morte,a trattamenti coatti, a trattamenti che non sono basati su evidenze scientifiche etc.)
  2. l'invito a coinvolgere i consumatori nella formulazione della politica delle droghe
  3. l’invito a prestare maggiore attenzione a interventi sensibili all’età e al genere e alle variabili culturali e sociali
  4. la richiesta agli stati di dare priorità e maggiori risorse alla prevenzione, alla riduzione del danno, al trattamento e alla riabilitazione (spostando il focus dalle attività di repressione e applicazione della legge penale, di gran lunga preponderanti a livello internazionale, a quelle di tutela della salute)
  5. la richiesta agli stati di sviluppare programmi alternativi di sviluppo nei paesi produttori in cooperazione con la società civile e con gli stessi coltivatori di droghe illecite
  6. la sottolineatura che le attività di riduzione della domanda e di riduzione del danno sono a tutt'oggi considerate di ben minore importanza rispetto alla riduzione dell'offerta e che invece dovrebbe essere data maggiore attenzione agli aspetti di sanità pubblica per evitare l'espandersi delle infezioni quali la Hiv e l'epatite
  7. la richiesta di rivedere l'agenda delle sessioni annuali della CND in modo da dare maggiore spazio alla riduzione della domanda e all'impatto delle politiche delle droghe sui diritti umani.

Si tratta di punti fondamentali per ribaltare la politica antidroga fallimentare fin qui condotta dai paesi dell’Onu. «Questo è un evento chiave, come lo fu il precedente, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1998 (Ungass) – dice Grazia Zuffa - Allora vinsero i falchi e fu stabilito l’obiettivo di “ eliminare o ridurre significativamente” le principali sostanze illegali in dieci anni. Fu sancita così la priorità della repressione, in nome di un mondo “libero dalla droga”.

I paesi politicamente forti, Europa, Canada, Australia, hanno potuto esercitare a casa propria una certa autonomia dai vincoli internazionali. Non così i paesi produttori, più deboli, costretti a subire alla lettera la “guerra alla droga”: pagando il prezzo dei territori avvelenati dalle fumigazioni, dell’impoverimento e dell’esodo forzato di migliaia di contadini. Per non dire che la linea dura ha portato a pene sproporzionate per i reati di droga (perfino la pena di morte in diversi paesi) e alla violazione di molti diritti umani. A distanza di dieci anni – continua - il re è nudo. Secondo le stime della stessa agenzia Onu sulla droga (Unodc), dal 1998 la produzione globale di oppio è raddoppiata e la produzione di cocaina è aumentata del 20%. Non solo le droghe non sono state eliminate, ma in tutto il mondo è facile trovare sostanze ad un prezzo più basso di dieci anni fa».

 
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