Pechino+10: garantire l'uguaglianza di genere, lo sviluppo e la pace |
I Governi si impegnano ad aumentare gli sforzi per raggiungere l'uguaglianza per le donne e per adempiere gli impegni di Pechino, come deciso dalla Commissione delle Nazioni Unite
New York, 11 marzo 2005 - Il meeting, della durata di due settimane, per rivedere i progressi compiuti dalla Conferenza di Pechino dieci anni fa, si è concluso oggi ed è stata sottolineata la necessità che i governi si impegnino di più al fine di raggiungere l’uguaglianza di genere e facilitare l’avanzamento delle donne. Alla fine della prima settimana è stata adottata una Dichiarazione che riafferma gli impegni presi 10 anni fa a Pechino e si rivolge ai governi affinché compiano ulteriori attività volte a questo scopo. Questo è stato il risultato più significativo del meeting, che è stato parte della 49esima sessione della Commissione sullo Stato delle Donne dal 28 febbraio all’11 marzo al Quartier Generale delle Nazioni Unite. “Questa concisa e forte Dichiarazione è una piena e incondizionata riaffermazione della Dichiarazione di Pechino e della Piattaforma di azione nonché un impegno per le future azioni per la piena e veloce implementazione di Pechino” ha detto Kyung-wha Kang, presidente della Commissione sullo Stato delle Donne. Gli esperti delle sessioni plenarie hanno minuziosamente descritto i progressi compiuti sullo stato delle donne nel mondo nell’ultima decade: miglioramento dell’educazione delle donne, avanzamento economico delle donne e incremento della partecipazione politica, come pure riforme per eliminare le leggi discriminatorie. “Si è costruito un consenso mondiale attorno all’idea che l’empowerment delle donne sia lo strumento più efficace per lo sviluppo e la riduzione della povertà e che i restanti ostacoli all’uguaglianza di genere possono essere superarati.” Dice Rachel Mayanja, Special Adviser to the Secretary-General on Gender Issues and Advancement of Women. Lo straordinario livello di partecipazione ha incluso approssimativamente 80 ministri, oltre 1800 delegati dei governi da 165 stati membri, 7 First Lady, (dal Burkina Faso, Repubblica dominicana, Mali, Messico, Panama, Sud Africa and Suriname) e più di 2600 rappresentanti di ONG da tutte le regioni del mondo. Questo livello di presenza mostra chiaramente il largo interesse e le alte aspettative relative ai 10 anni di revisione. I delegati hanno discusso delle buone pratiche, hanno condiviso esperienze
e hanno raccomandato metodi innovativi per promuovere l’uguaglianza di
genere, per esempio nominare commissari esperti sulle tematiche di genere e
strutturare taskforce interdipartimentali, o ancora organizzare gruppi di donne
e campagne per incoraggiare una maggiore partecipazione nei processi decisionali. 10 anni dopo Pechino si richiama l’attenzione su molte aree nelle quali l’uguaglianza delle donne non è ancora realtà; è ancora alta la percentuale di violenza contro le donne in tutte le parti del mondo inclusi i conflitti armati, aumenta l’incidenza di HIV/AIDS tra le donne, l’ineguaglianza di genere nell’occupazione, la mancanza di diritti sessuali e riproduttivi e la mancanza di uguale accesso per legge a terre e proprietà, per fare qualche esempio” dice Carolyn Hannan, Direttrice della Divisione per l’ Avanzamento delle Donne. Un momento fondamentale del meeting è stato l’osservanza del 4 marzo per celebrare i 30 anni dalla prima conferenza mondiale sulle donne svoltasi a Mexico City. L’applauso dei partecipanti ha dato particolare enfasi alle relazioni dei premi Nobel Rigoberta Menchú e Wangari Maathai e ai discorsi presentati dalla precedente Segretaria Generale della IV Conferenza mondiale sulle Donne: Helvi Sipila, Finland, dal video (Conferenza Mondiale in Mexico City, 1975); stralci di discorso letti al posto di Lucille Mair, Jamaica (Conferenza Mondiale a Copenhagen, 1980); Leticia Shahani, le Filippine (Conferenza Mondiale a Nairobi, 1985) e Gertrude Mongella, Tanzania (Conferenza Mondiale a Pechino,1995). Un altro aspetto chiave del meeting è stata la quantità e la
diversità di eventi paralleli organizzati principalmente dalle Organizzazioni
Non Governative, come pure dagli Stati Membri e dall’Agenzia delle Nazioni
Unite.
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