60° anniversario del voto alle donne, 1946-2006 |
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Dal 1° febbraio del 1946, sono trascorsi sessanta anni. Tra battaglie e conquiste, come stanno le donne italiane?
Era il 30 gennaio del 1945 quando
il Consiglio dei Ministri del Governo Provvisorio presieduto da Ivanoe Bonomi
approvò l’estensione del voto politico alle donne. L’anno
successivo, alla vigilia delle elezioni amministrative (le prime a cui le donne
sono ufficialmente ammesse), un decreto sancì anche il diritto delle
donne ad essere elette oltre che elettrici.
Dal 1° febbraio del 1946, sono trascorsi sessanta
anni.
Oggi le donne hanno dato ampia dimostrazione di avere
alte capacità in tutti i settori e ovunque abbiano avuto accesso, hanno
raggiunto traguardi di eccellenza. Sono comunque molte tappe della progressiva
emancipazione civile e sociale delle donne nell’affermazione dei loro
diritti in molti campi, ma nonostante questo, oggi troppe difficoltà
permangono.
Mentre il resto del mondo mostra chiari segni di cambiamento, in Italia c’è
uno stallo davvero sconfortante.
Dal basso di tutte le classifiche possibili e immaginabili, ci si chiede come
è ancora possibile accettare uno scarto così grande tra la forte
presenza femminile nel sistema economico e sociale italiano e la scarsa rappresentanza
nei livelli dirigenziali e di potere.
Probabilmente qualcosa non funziona più nel modo di pensare la partecipazione
da parte della classe politica, a cui dovrebbe spettare oggi il compito di costruire
un nuovo equilibrio tra donne e uomini a tutti i livelli.
Le prossime elezioni politiche sono il banco di prova. L’ennesimo. E l’elettore,
con il suo comportamento, può fare la differenza.
Un grazie a tutte le donne che si sono battute per la difesa dei diritti e a
quante combattono oggi con coraggio e determinazione per affermare le libertà
femminili.
1 febbraio 2006
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