Appuntamento sabato 12 maggio a Piazza Navona a Roma alle ore 15.00 per dire sì ai DICO, per la libertà e per i diritti di tutti.
Il prossimo 12 maggio a Roma
Arcidonna sarà presente alla manifestazione
“Coraggio Laico” che da Piazza
Navona partirà alle ore 15 per
terminare alle ore 24: una giornata in difesa dei
diritti e delle libertà di donne e uomini che vogliono vivere
con dignità in un paese laico che, riconoscendo il valore della famiglia,
chiedono il rispetto per le vite e le scelte diverse.
È un’Italia fatta di “persone” i cui diritti vengono
negati, non riconosciuti e semmai ostacolati. Un’Italia che vuole essere
un “paese civile” prima di tutto, vicino all’Europa contro
stereotipi e discriminazioni. La proposta del governo
in tale direzione, i DICO, va difesa ed incoraggiata.
Una riflessione intelligente ci sembra quella che qui riportiamo in parte, di
Chiara Saraceno, docente di Sociologia della Famiglia all’Università
di Torino, che commenta così il Family Day, manifestazione in difesa
della famiglia tradizionale che si svolgerà a Roma, sempre il 12 maggio.
“Non andare al Family day, contrariamente a quanto
sembrano pensare molti, non significa non sostenere il valore dei rapporti familiari,
e neppure sostenere le ragioni degli omosessuali e transessuali in opposizione
a quelle della famiglia. Non si può dialogare con chi delegittima a priori
ogni posizione diversa e spesso manca di rispetto per le vite e le scelte altrui,
specie quando non sono ipocrite, ma alla luce del sole. Attaccarsi al carro
del Family day per legittimarsi come difensori della famiglia non solo non porterà
alcun beneficio politico al centro-sinistra, ma rafforzerà nell'immaginario
collettivo quella contrapposizione tra diritti individuali e difesa della famiglia,
e anche tra orientamento sessuale e comportamento etico, che invece occorrerebbe
correggere.”
Arcidonna ribadisce, sfilando in corteo alla manifestazione, il suo grande impegno
affinché i DICO diventino legge e chiede agli organi politici una forte
accelerazione della discussione al Senato.
10 maggio 2007
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