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Arcidonna News Buoni risultati in Trentino, preoccupante la situazione nazionale
Buoni risultati in Trentino, preoccupante la situazione nazionale Stampa E-mail
Nella regione autonoma le donne consigliere comunali sono aumentate sensibilmente grazie alla norma antidisciminatoria regionale. Il modello del Trentino andrebbe applicato a livello nazionale, a fronte di un panorama desolante in cui sempre sono più rade le nomine di donne nelle istituzioni.

Nella regione autonoma del Trentino gli ultimi risultati hanno visto un netto aumento delle donne elette: 702 su 2174 consiglieri, cioè il 25 % (ma con punte fino al 42 %). Ciò è accaduto grazie alla legge n.7 del 22 dicembre del 2004, con la quale la regione a statuto speciale si è dotata di adeguate (e appunto efficaci) normative elettorali per il riequilibrio della rappresentanza.
L'esempio del Trentino dovrebbe essere preso a modello per un legge nazionale, proprio nel momento in cui si assiste impotenti a una progressiva involuzione nella presenza di donne a tutti i livelli nel nostro Paese. Mai come adesso infatti si ci si è trovati di fronte a una serie inarrestabile di nomine di uomini (dai membri del CdA Rai ai giudici della Consulta), per non parlare della bassissima percentuale di donne al governo dopo l'ultimo rimpasto. Rita Capponi, del Comitato pressione leggi paritarie - art 51, è seriamente preoccupata da quella che definisce una "ondata monosessuata di nomine" e, sulla stessa lunghezza d'onda degli interventi di Arcidonna, richiama l'attenzione sull'urgenza di portare a compimento una equilibrata rappresentanza istituzionale per allinearci con il resto d’Europa.

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20 maggio 2005


 
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