Fecondazione assistita: rimane solo la via referendaria |
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Nessuna apertura nelle linee guida sulla legge 40 emanate dal ministro della Salute Sirchia: vengono confermate tutte le restrizioni della legge, ma per la donna cade l'obbligo di impianto dell'embrione con gravi anomalie.
Il documento approvato dalla seconda commissione del Consiglio superiore della
Sanità lo scorso 14 luglio è passato all’esame del ministro
Sirchia. Ora si aspetta la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Tutte le
aspettative sono andate deluse. Il presidente della commissione Franco
Cuccurullo si è nel frattempo dimesso: “le linee guida dovrebbero
evitare di creare dei paradossi, dovrebbero semplificare i casi complessi. Questi
fanno il contrario: per esempio, la legge dice che devo impiantare tutti e tre
gli embrioni, certo questo avverrà nella stragrande maggioranza dei casi,
ma in un caso su cento, di fronte ad un improvviso rifiuto della donna, il medico
che cosa deve fare? Il regolamento dice che va costretta.
Ma come si può pensare che un medico possa
violentare una donna obbligandola a impiantare l’embrione?”.
Nella legge e nel suo regolamento permangono evidentemente le limitazioni per
la salute della donna, e per la libertà di ricerca.
Regole coercitive e anticostituzionali. I fronti rimangono lontani e
inconciliabili: l’articolo 1 sui diritti dell’embrione continua
a fare la differenza.
In particolare, per la diagnosi preimpianto: la legge obbligava l’impianto
di tutti gli embrioni. Rispetto a questo obbligo, che rimane in vigore, il regolamento
concederebbe alla donna di conoscere il numero e la qualità degli embrioni
prodotti, conoscenza che dovrebbe essere fornita dal medico, al quale però
è proibita la possibilità di effettuare le analisi necessarie.
Sono permesse solo generiche osservazioni, per sondare le qualità morfologiche
dell'embrione, non quelle genetiche. Rimane quindi impossibile
verificare se ha gravi anomalie.
Nel caso di embrioni a rischio: se vengono rilevate anomalie nello sviluppo
dell’embrione, il medico deve informare la coppia. La donna non verrà
obbligata all’impianto e l’embrione verrà mantenuto in coltura
fino al suo estinguersi.
Per il congelamento degli ovociti: il regolamento conferma l’obbligo da
parte della donna di impiantare gli embrioni, tenendo conto che per motivi di
causa maggiore è possibile solo rinviarlo.
5 agosto 2004
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