Mutilazioni inutili per il 40% delle donne italiane |
Un convegno a Roma di Europa Donna getta luce sulla mancanza di uniformità dei trattamenti in Italia
La prima causa di morte per le donne fra i 35 e i 65
anni è il tumore al seno, e l’Italia risulta sempre divisa in due:
mentre le campagne di screening con la mammografia
organizzate dalle regioni coinvolgono in Puglia lo 0,7% delle donne tra i 45
e i 69 anni, in Lombardia coinvolgono invece il 35,3%; se l’asportazione
del tumore alla mammella è un intervento superficiale, e si potrebbe
essere dimessi dopo 24 ore, la media nazionale è 11 giorni, e raggiunge
il minimo di 5 giorni di degenza nelle Marche e in Emilia, per arrivare invece
al triplo dei giorni al sud; ancora, a proposito della chirurgia
conservativa (diffusa in Italia già dagli anni 60) è diffusa
nel 73% dei casi in Val d’Aosta, nel 68% in Lombardia, al sud, in Calabria
per esempio, la mastectomia appare invece la
regola con il 33% di applicazione della chirurgia conservativa del seno. Drammatico
quest’ultimo dato, se si pensa che patria della chirurgia conservativa
è stata l’Italia, e che l’applicazione di questa tecnica
preserva l’integrità fisica e psichica della donna. Vai alla sezione "Donne e medicina"
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