Un appello promosso da Arcidonna e Luminaria e sottoscritto da numerose esponenti della società civile per chiedere l'immediata approvazione del disegno di legge contro la violenza sulle donne. Ecco il testo
Fanno ormai parte del senso comune la necessità e l'urgenza di porre un argine alla dilagante violenza contro le donne. I dati Istat, riportati da tutti i mezzi di comunicazione di massa, esprimono più efficacemente di tante parole la necessità di assumere azioni incisive per contrastare un fenomeno ormai vistoso e radicato, contro il quale occorre mobilitare l'impegno di tutte le donne e sostenere le iniziative di coloro che se ne fanno carico da tempo (come associazioni, centri antiviolenza, servizi sociali, consultori, telefoni rosa, ecc.).
Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non deve rappresentare una ritualità buona per pacificare la nostra coscienza.
Si sono levate tante voci, comprese alcune istituzionali autorevolissime, a denunciare, deprecare, stigmatizzare, assumere impegni. Eppure il disegno di legge presentato dal Governo - prima firmataria la Ministra per i diritti e le pari opportunità Barbara Pollastrini - sulle "Misure di sensibilizzazione e prevenzione, nonché repressione dei delitti contro la persona e nell'ambito della famiglia, per l'orientamento sessuale, l'identità di genere e ogni altra causa di discriminazione" che affronta in maniera organica e integrata la materia, ispirato a un approccio multidimensionale, frutto dell'azione delle associazioni di donne impegnate contro ogni forma di violenza di genere, è del 25 gennaio 2007, dunque è fermo in Parlamento esattamente da un anno.
Riteniamo che una normativa che contrasti e reprima la violenza di genere con un approccio integrato, anche riguardo alle violenze agite in relazione all'orientamento sessuale, "che sottendono modelli culturali, espliciti o impliciti, portatori di rapporti asimmetrici tra i generi e le generazioni", deve rientrare a pieno titolo tra gli obiettivi prioritari di un sistema democratico. L'esercizio della violenza su una singola donna, mettendo in luce l'asimmetria delle relazioni di genere, mette in crisi l'accesso universale alla cittadinanza e si configura come un attacco alla democrazia. La violenza contro le donne è la più universale e pervasiva violazione dei diritti umani.
Riteniamo che i proclami delle occasioni celebrative, gli impegni roboanti dinanzi alle cronache quotidiane degli orrori perpetrati ordinariamente (ogni tre morti violente in Italia una riguarda donne uccise dal marito, dal convivente o dal fidanzato) senza gli atti concreti e coerenti del Parlamento e di tutti i soggetti istituzionali competenti, suonano come una ulteriore offesa alle vittime.
Riteniamo che i diritti civili, la sensibilizzazione, la prevenzione e la repressione e soprattutto il sostegno e la rete di aiuti contro la violenza alle donne, per garantire loro tutela,dignità e sicurezza, non siano un lusso da elargire solo nelle fasi che l'agenda della politica e i calendari parlamentari concedono.
Chiediamo pertanto l'immediata calendarizzazione del disegno di legge, un suo rapido esame per gli eventuali miglioramenti e finalmente l'approvazione e la promulgazione di questa legge. La vogliamo scritta nei codici e realmente applicabile a vantaggio di tutte/tutti in ogni regione italiana,
come già avviene in tanti stati europei: non possiamo riaccendere i riflettori mediatici solo in occasione del delitto da prima pagina o del prossimo 25 novembre.
Gli aderenti all'appello: Luminaria, Arcidonna, Antonella Monastra, Cettina D'Onofrio, Anna Maria Molino, Forum delle donne del Prc Palermo, Bice Salatiello, Elvira Rosa, Maria Concetta Ferrara, Clementina Giuffrida, Antonella Venezia, Augusto Cavadi, Mela Dell'Erba, Lady Oscar - Arcilesbica Palermo, Melania Messina, Donatella Pucci, Maria Teresa De Sanctis, Laura Cantarini, Roberta Di Bella, Rita Calabrese, Amelia Crisantino, Marinella Fiume, Pina Catalanotto, Franca Baldi, Rosy Garofalo, Nino Norrito, Antonia Cascio, Eugenia Beluardo, Valeria Calandra, Antonella Tagliaferri, Mariangela Federico, Enza Longo, Liliana Cavani.
4 febbraio 2008
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