Per le donne italiane il timore di violenze si aggira tra le mura domestiche |
Il rapporto 1991-2003 di Telefono Rosa
Le violenze nei confronti delle donne italiane si consumano principalmente all’interno delle mura domestiche. Lo svelano i dati del rapporto 1991-2003 di Telefono rosa, basati sulle denunce pervenute all’associazione negli ultimi 12 anni. Soltanto nel 2003, l’83,5% dei casi registrati denuncia, infatti, le violenze e i maltrattamenti di mariti e conviventi. L’identikit dell’uomo “manesco” delinea il ritratto di un uomo sposato dai 35 ai 54 anni (60%), con una cultura media e un lavoro regolare (il 22,5% è rappresentato da impiegati). L’emarginazione sociale, la bassa istruzione o problemi come l’alcolismo non costituiscono, dunque, le cause principali di violenze e abusi all’interno della coppia. Dalla loro parte, il 37% delle donne ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni ed è coetanea del proprio partner. Rispetto al 1991, il numero delle donne giovani tra i 25 e i 34 anni è invece diminuito del 10%. Le vittime sono casalinghe (29%), impiegate (22,4%) e disoccupate, che nello specifico appaiono in aumento con una percentuale del 7% nel 1991 e del 13,3% nel 2003. Anche per le donne si registra un buon livello di istruzione. Basti pensare che nel 2003 il 50% possiede la licenza media superiore. Il focolare domestico nasconde, inoltre, l’aumento progressivo negli ultimi anni di pressioni psicologiche, ricatti economici e violenze fisiche verso le donne. I mariti denunciati sono saliti dal 70,1% al 76,5% e i conviventi dal 3,7 al 10,7%. Il dato preoccupante è che dal loro canto le donne giustificano per ben il 44,8%, secondo le stime del 2003, i loro mariti e compagni, autoingannate dall’illusoria equazione: “Se mi picchia è perché è geloso, quindi vuol dire che mi ama”. Le violenze e gli abusi nei confronti delle donne sono nella maggior parte dei casi di natura psicologica con il 41,2% (34,9% nel ’91). Seguono poi le violenze fisiche con il 34,2 (contro il 33,9 del ’91) e, infine le violenze economiche, che con il 19,7% presentano un aumento di più del 100% rispetto al ’91 in cui costituivano soltanto l’8% delle denunce. Claudia Di Pasquale
|