Osservatorio di genere


Referendum in Sicilia: vince il "sì" Stampa E-mail
Il referendum propositivo sulla legge elettorale della Regione Sicilia del 15 maggio scorso ha visto la vittoria del sì con 369.116 preferenze (56,55%) contro le 283.553 preferenze assegnate ai no. I risultati nelle singole province. Ma perché una così scarsa affluenza alle urne? Scarica il testo dell'articolo di Valeria Ajovalasit, uscito sul Giornale di Sicilia il 20 maggio 2005.

Provincia

%

 

no

%

 

totale %

AGRIGENTO

23.371

48,35

 

24.966

51,65

 

12,81

CALTANISSETTA

13.470

55,06

10.995

44,94

9,91

CATANIA

149.765

65

80.657

35

29,15

ENNA

19.599

56,08

15.349

43,92

21,49

MESSINA

38.497

55,99

30.256

44,01

13,57

PALERMO

67.424

46,72

76.893

53,28

15,49

RAGUSA

16.607

55,9

13.099

44,1

13,22

SIRACUSA

19.463

55,26

15.755

44,74

10,84

TRAPANI

20.920

57,31

15.583

42,69

10,97

Riepilogo

369.116

56,55

 

283.553

43,45

 

16,85


Il motivo della bassissima affluenza alle urne è rintracciabile sicuramente nella scarsità di informazioni che sono state diffuse dai media nelle scorse settimane.

La vittoria del sì, che rimane invariata anche scorporando i dati relativi alle province di Enna e di Catania (ovviamente più consistenti a causa delle elezioni comunali), conferma che non si è trattato di una battaglia politico-ideologica, infatti, quei pochissimi siciliani uomini e donne che hanno votato, lo hanno fatto alla luce di una riflessione maturata nel tempo; giungendo alla conclusione che sarebbe stato preferibile mantenere l’attuale legge, piuttosto che un molto probabile ritorno al Tatarellum, con la conseguente perdita dei traguardi assicurati dalla vigente legge, primi fra tutti quelli relativi alla parità di genere: l’obbligo dell’alternanza uomo donna nella lista regionale e della presenza nelle liste di entrambi i sessi in numero non inferiore a un terzo.

Dichiara Valeria Ajovalasit: “Chi ha seguito l’iter dell’attuale legge elettorale non avrà dimenticato che essa è più frutto di un intervento significativo, pesante e positivo del Commissario di Stato che non di questa maggioranza di governo, la quale nell’aula dell’assemblea regionale siciliana, con il famoso emendamento, contenente delle aberrazioni e annacquamenti delle norme antidiscriminatorie, aveva prodotto uno stravolgimento della legge elettorale votata dalla Commissione”.

19 maggio 2005


 
Torna su