Gender Observatory


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Comunicati stampa dal 18 gennaio al 28 maggio 2001 28/05/01
L'Arcidonna diffida i partiti per le liste non paritarie

L’Arcidonna ha inviato ai segretari regionali dei partiti un atto stragiudiziale di diffida per invitarli al rispetto della norma costituzionale che prevede il rispetto delle “condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali... al fine di conseguire l’equilibrio della rappresentanza dei sessi”. Firmato dalla presidente dell’associazione Valeria Ajovalasit, l’atto rientra nel quadro della campagna per la Democrazia paritaria finalizzata a consentire una maggiore rappresentanza femminile nelle assemblee elettive. L’atto, inviato a tutti i partiti che presenteranno liste alle prossime elezioni regionali del 24 giugno, ricorda il contenuto della legge costituzionale n.2/2001 che modificando lo statuto regionale consente fra l’altro l’elezione diretta del Presidente della regione e rileva che le previsioni costituzionali si “inseriscono- si legge nella diffida- in una tendenza al riequilibrio fra i sessi della rappresentanza politica che è presente anche a livello europeo”. “Considerato che le norme introdotte dalla legge 2/2001 - recita ancora la diffida- hanno introdotto un principio immediatamente valido ed efficace anche nei rapporti tra i privati ,in ossequio alla riconosciuta forza cogente costituzionale e che la mancata attuazione dei principi e dei valori di fonte costituzionale è occasione per la produzione di danni a carico dei cittadini e delle formazioni sociali e che per tali danni può essere richiesto il risarcimento a favore degli stessi soggetti le cui situazioni giuridiche risultino violate ed in particolare a favore delle formazioni espressioni organizzate della realtà sociale; rilevato che sono stati convocati i comizi per l’elezione dei presidente della regione e dei deputati all’assemblea regionale siciliana e che i partiti stanno predisponendo le liste elettorali, considerata l’urgenza di porre all’attenzione dei partiti politici siciliani l’esigenza di assicurare rispetto alle prescrizioni della legge costituzionale... e di adottare tute le iniziative, anche in sede giudiziaria, per la tutela delle situazioni soggettive garantite dalla citata legge costituzionale;invitano i segretari dei partiti a tenere conto dell’esigenza di rispettare il principio del riequilibrio della rappresentanza dei sessi e di promuovere condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali, così come disposti dalla legge costituzionale n.2/ 2001”
L’atto è stato predisposto dal prof. Agatino Cariola, docente di diritto costituzionale all’università di Catania. “li conforto che è stato dato dal prof. Cariola alle nostre tesi- commenta Valeria Ajovalasit- dovrebbe essere sufficiente perché i partiti comprendano che non è il caso di sottovalutare i contenuti della nostra diffida. Qualora, infatti, i partiti si dovessero ostinare a presentare liste che non prevedano il riequilibrio della rappresentanza impugneremo le liste.”

Ufficio Stampa



14/04/01

Patto elettorale fra le donne per la democrazia paritaria

Il presente documento nasce nell’ambito della riunione convocata da Arcidonna il 1° Marzo 2001.
Le Associazioni e i partiti che firmano questo documento aderendo alla proposta per la Democrazia Paritaria hanno ciascuna la propria storia, il proprio programma, la propria ideologia ed una diversa collocazione politica.
Esse rappresentano le donne e le professioni, le donne e l’impresa, le donne ed il lavoro in genere, le donne e la politica, le donne e l’impegno nel sociale.
Oggi queste Associazioni sentono di condividere un identico principio e, nonostante la loro diversità, oggi sono unite da una comune convinzione: è necessario che le donne partecipino paritariamente con gli uomini alle decisioni politiche.
E’ una convinzione che nasce dalla constatazione che il mondo delle istituzioni e in genere il mondo della politica è sempre più lontano dai cittadini ed è fatto di tanti uomini e di poche, anzi pochissime donne; dalla constatazione che l’Italia (e soprattutto la Sicilia), è il fanalino di coda di tutti i Paesi Europei in quanto a rappresentanza politica femminile; dall’ulteriore constatazione che i rimedi adottati dai Paesi in cui si è capito che una democrazia senza donne è una democrazia malata hanno portato a sistemi più equilibrati e più ricchi; dalla considerazione che è ormai accertato che il fattore donna è un elemento di ricchezza in ogni settore della società ed è antieconomico, oltre che antidemocratico, non utilizzarlo in politica.
Crediamo che se la politica vuole giocare la chance della modernità e dell’innovazione deve puntare sulle donne e sui giovani: è assolutamente necessario un linguaggio nuovo, è necessario riempire il calendario politico di nuovi temi, è necessario semplificare le stesse modalità dell’agire politico.
E, oggi, alla vigilia delle elezioni politiche, forse qualcosa si può fare. Abbiamo dalla nostra un diverso sentire, una maggiore consapevolezza da parte di tutte le donne che finalmente avvertono il peso di non essere ugualmente rappresentate e di essere escluse dalle istituzioni a causa di meccanismi che tradizionalmente le emarginano. E, abbiamo dalla nostra anche un diverso assetto normativo ed istituzionale: lo Statuto della Regione Siciliana, così come è stato recentemente riformato, prevede espressamente che la legge elettorale promuova il riequilibrio della rappresentanza. Si tratta di un principio che deve essere riempito ma che è già pieno del suo valore programmatico. Si tratta di un principio costituzionale, pertanto qualsiasi sistema elettorale con il quale saremo chiamati a votare è, o sarà, viziato di incostituzionalità se privo di misure per il riequilibrio.
Pensiamo che tutte le forze politiche – alcune delle quali non hanno mancato di impegnarsi nelle aule parlamentari - debbano assumersi delle precise responsabilità e soprattutto debbano dimostrare di rispettare i principi del nostro sistema costituzionale.
Tutte unite intendiamo batterci affinché si rispetti un principio al quale il nostro Parlamento ha riconosciuto tale valenza.
La nostra campagna, tutte insieme, comincia oggi e terminerà non appena potremo dire che la Democrazia Paritaria è stata raggiunta.
Valeria Ajovalasit Arcidonna
Aderiscono:
1) Vita Orlando – Associazione Donne Democratiche Siciliane
2) Maria Prestigiacomo – Alleanza Regionale
3) Marcella Pandolfo – Responsabile regionale “Azzurro Donna”, F.I.
4) Mariangela Maramaldo – Nuova Regione
5) Graziella Nuara – Gruppo consultivo P.O. Comune Palermo
6) Deborah Pishva – Federazione Regionale dei Verdi
7) Fiammetta Vece – Soroptimist Club di Palermo
8) Marika Di Marco – Coordinamento Regionale D.S.
9) Lucia Ajovalasit – Fidapa
10) Loredana Greco – A.N.S.
11) Stella Bertuglia - CISS
12) Sebastiana Toscano – “Donne e Futuro”
13) Rosalba Bellomare – “Mezzo Cielo”
14) Adele Sorrentino – AIDDA
15) Anna Velonà – CDU
16) Nicla Fazio – P.P.I.
17) Antonella Marsala – Nuova Sicilia
18) Rosa Cordaro – P.P.I.
19) Maria Paola Di Lorenzo - ANDE



15/03/01

Patto fra le donne in Sicilia

Un "Patto elettorale tra le donne per la democrazia" è stato stipulato fra le esponenti dei partiti politici di diversa collocazione e delle più importanti associazioni femminili.

L'accordo è un altro importante passo avanti nella "Campagna per la democrazia paritaria" lanciata da Arcidonna.

Il Patto( a cui hanno aderito le donne dei partiti ,dai Ds a Forza Italia ,da An al Cdu, dai Democratici al PPI e delle associazioni, dall'Arcidonna, appunto, alla Fidapa, dal CISS a Donne e futuro, da Mezzocielo, alle Ande ,al Soroptimist) verrà sottoposto alle donne candidate alle prossime politiche per cercare "un accordo che si faccia forte - dice la presidente di Arcidonna Valeria Ajovalasit- delle cose che ci uniscono e non di quelle che ci dividono".

Mantenendo ciascuna la propria posizione ideale ed i propri valori , le donne che entreranno a far parte del nuovo Parlamento si impegnano, sottoscrivendo il Patto, a lavorare insieme per il raggiungimento del riequilibrio della rappresentanza femminile nelle istituzioni e nelle assemblee elettive e a difendere i principi di libertà ed autonomia delle donne.

Il Patto comprende anche alcune azioni concrete in favore delle donne presenti in tutte le liste : la realizzazione di un manifesto comune che renda visibili le candidature ed inviti al voto "al femminile", un incontro con le candidate all'indomani della redazione delle liste, un impegno preciso per ottenere , in occasione del rinnovo del Parlamento regionale, il rispetto del principio del riequilibrio della rappresentanza femminile contenuto nella legge di riforma costituzionale con cui si stabilisce l'elezione diretta del Presidente della Regione.

Le donne che hanno sottoscritto il Patto chiederanno un incontro con i candidati alla Presidenza della Regione e con i segretari regionali dei partiti che li sostengono per chiedere loro l'impegno a garantire la presenza paritaria di uomini e donne all'interno delle liste provinciali, del listino regionale e della squadra dell'esecutivo.

Le donne che hanno sottoscritto il Patto ( i cui contenuti saranno sottoposti anche al voto del comitato direttivo delle donne della Cgil il prossimo 20 marzo) si impegnano ad indirizzare i voti verso le candidate donne. "Crediamo - si legge in un documento sottoscritto da tutte- che se la politica vuole giocare la carte della modernità e dell'innovazione deve puntare sulle donne e sui giovani.

È assolutamente necessario un linguaggio nuovo, dare alla politica nuovi temi, semplificare le stesse modalità dell'agire politico".

Infine le donne del Patto ricordano che rispetto al rinnovo dell'Assemblea regionale siciliana "qualsiasi sistema elettorale con il quale si voterà sarà viziato di incostituzionalità se privo di misure per il riequilibrio della rappresentanza femminile."

Ufficio Stampa



09/02/01
Sulla mancata riforma elettorale siciliana

“La decisione della maggioranza di centrodestra di chiudere definitivamente la pagina della riforma elettorale dimostra quanto avevamo fin dall’inizio temuto e cioè che il dilatarsi dei tempi di discussione fosse soltanto un modo di prendere tempo con il preciso intento di vanificare il tentativo di dare all’ARS una legge elettorale propria.

I deputati regionali hanno così confermato, una volta di più, che l’Autonomia speciale serve soltanto ad assicurarsi vantaggi e privilegi senza condividerne invece lo spirito più profondo.

La mancata approvazione della legge elettorale non deve far ritenere che il principio del riequilibrio della rappresentanza dei sessi possa essere messo nel cassetto.

Tocca ai partiti tenere conto del la norma costituzionale al momento della presentazione delle liste elettorali; diversamente, saranno impugnate perché non coerenti al principio del riequilibrio.

La battaglia avviata dall’Arcidonna per consentire alle donne di essere presenti, al pari degli uomini, nelle assemblee elettive non è certo conclusa.

Per questo, insieme alle altre associazioni femminili e a tutte le donne presenti nelle istituzioni che vorranno essere al nostro fianco, valuteremo nei prossimi giorni i passi successivi da compiere.”

Palermo 9/2/2001



30/01/01
Al convegno conclusivo del Progetto REDA Arcidonna presenta il bilancio degli Sportelli "Eurodonna"


Quasi tremila donne , in circa trenta mesi, si sono rivolte agli sportelli “Eurodonna in progress” aperti a Palermo, Catania ed Alcamo per offrire informazioni ed appoggio alle donne che intendono avviare un’attività imprenditoriale.

Il servizio, offerto dall’Arcidonna nel quadro di un progetto comunitario NOW, ha consentito in Sicilia la creazione di 58 imprese ( per lo più ditte individuali ma anche società di capitali e piccole cooperative) nate grazie al prestito d’onore o ai finanziamenti della legge 215 per l’imprenditorialità femminile.

In questi trenta mesi ( il progetto è stato avviato nel giugno 98 e si è concluso il 31 dicembre 2000) il numero delle donne che si sono rivolte allo Sportello di Palermo è stato di 2.241 mentre ad Alcamo sono state 269 e a Catania 423.

Nonostante il lusinghiero bilancio, lo ha annunciato oggi nel corso di un convegno a Villa Malfitano la Presidente di Arcidonna Valeria Ajovalasit, il commissario straordinario al Comune di Palermo Serio, ha deciso di sospendere il servizio.

Una notizia comunicato soltanto ieri sera dal dirigente coordinatore dello “Sportello Unico per le imprese” Marchese il quale, nella lettera inviata ad Arcidonna definisce il servizio fornito in questi mesi “fondamentale e determinante per chi vuole fare impresa al femminile”.

Nello scorso mese di novembre l’amministrazione comunale di Catania guidato da Scapagnini aveva deciso di sospendere la convenzione con Arcidonna chiedendo la restituzione dei locali messi a disposizione dalla giunta Bianco e determinando così, di fatto, la conclusione dell’esperienza in quella città.

Adesso rimane in attività, e funzionerà per un altro anno grazie ad una apposita convenzione con il Comune, soltanto lo sportello di Alcamo che costituisce oggi un punto di riferimento irrinunciabile per le donne di tutto il territorio del trapanese, come ha detto nel corso del convegno l'assessore alle attività produttive di quel comune Pietro Lo Monaco.

Il progetto Now Reda Donne Sicilia, di cui ha fatto il consuntivo la vicepresidente di Arcidonna Simona Cannada, comprende , oltre agli sportelli , anche la creazione di un laboratorio per la realizzazione gratuita di prodotti multimediali già a disposizione di tutte le donne che hanno avviato un’impresa e la realizzazione di una ricerca ed un’attività di monitoraggio indispensabili a conoscere e interpretare la realtà economica ed occupazionale dei territori interessati e che ha consentito la creazione di una banca dati consultabile attraverso Internet (www.Arcidonna.it).

Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea in parteneriato con enti ed istituzioni locali e straniere e fra questi i Comuni di Alcamo e Catania ai quali si è aggiunto successivamente il comune di Palermo.

“ Da parte delle donne è venuta una risposta di interesse immediato – ha detto Simona Cannada- e la pubblicazione, speriamo ormai prossima, del nuovo bando per la legge 215 dovrebbe consentire l’avvio di un altro centinaio di attività imprenditoriali che si aggiungeranno alle imprese già nate. Alcune di queste nascono dalla trasformazione di attività che venivano svolte, magari in forma “sommersa” precedentemente, mentre altre sono iniziative del tutto nuove.

In ogni caso si tratta di concrete prospettive occupazionali per donne che grazie agli sportelli possono lasciarsi alle spalle un passato da disoccupate.”

La chiusura degli sportelli di Catania e Palermo, questo è stato il timore espresso dalle donne presenti numerose al convegno potrebbe rappresentare un passo indietro lungo questa strada.



23/01/01
Ampio consenso all'ARS per le proposte di Arcidonna sulla presenza paritaria delle donne nelle liste elettorali

La Sicilia come punta avanzata per il raggiungimento della democrazia paritaria, un risultato che si ottiene solo favorendo la maggiore presenza delle donne nelle assemblee elettive e nelle istituzioni.

Per raggiungere questo obiettivo l'Arcidonna ha presentato oggi, nel corso di un incontro che si è svolto a Palazzo dei Normanni moderato dal Presidente dei giornalisti parlamentari Giovanni Ciancimino, gli emendamenti da approvare nel quadro della riforma elettorale che il Parlamento regionale sembra pronto a discutere.

All'invito a prendere posizione sul principio (contenuto nella legge di riforma costituzionale per l'elezione del Presidente della Regione nelle regioni a statuto speciale) di favorire una presenza paritaria dei due sessi nelle istituzioni, hanno risposto i capigruppo della maggioranza e dell'opposizione, il Presidente della I^ commissione affari istituzionali Ortisi e il candidato alla Presidenza della Regione del centrosinistra Orlando.

Per garantire una presenza maggiore delle donne in Parlamento non avrebbe dovuto essere necessaria una legge, ha esordito Giovanni Ciancimino, ma adesso la norma c'è ed ha valenza costituzionale. Di questo i partiti dovranno tenere conto.

E per i partiti- ha detto la presidente dell'Arcidonna Valeria Ajovalasit- può essere una grande occasione di rinnovamento della politica che deve rispecchiare la realtà e quindi registrare, nelle asseblee elettive e nelle istituzioni, una presenza paritaria di uomini e donne.

Ajovalasit , nel presentare gli emendamenti proposti da Arcidonna, ha sottolineato i punti che l'associazione ritiene irrinunciabili: nell'approvazione della nuova legge elettorale regionale si dovrà perseguire innanzitutto il principio della stabilità della maggioranza e del governo mentre per assicurare la presenza paritaria delle donne nelle liste elettorali (elemento fondamentale per consentirne l'elezione) l'Arcidonna propone che venga stabilita la possibilità di sanzionare i partiti che non intendano tenere conto del principio, attraverso il rifiuto delle liste elettorali e la congrua riduzione della quota di finanziamento pubblico.

Secondo la responsabile dell'Ufficio legislativo e legale del Ministero delle pari opportunità Maria Grazia Giammarinaro, la Sicilia potrebbe rappresentare la punta avanzata del cambiamento, anticipando il parlamento nazionale attraverso una legge di questo genere.

Il sondaggio realizzato da Arcidonna, secondo cui oltre il 50% delle donne giovani e comunque oltre il 30% degli italiani sarebbero favorevoli ad una maggiore presenza femminile nelle istituzioni, confermano che questo rappresenterebbe l'unico elemento di vitalità e dinamismo in un quadro politico che si dimostra sempre più asfittico.

Da parte dei capigruppo all'ARS è venuta una dichiarazione di disponibilità seppure con le inevitabili cautele determinate da quella che è stata definita dall'unico deputato regionale donna, Simona Vicari di Forza Italia, il principio dell'autoconservazione.

Secondo il capogruppo di Forza Italia Angelo Alfano il principio legislativo, su cui si è dichiarato d'accordo, deve però andare di pari passo con il cambiamento sociale.

A favore dell'ipotesi di prevedere la doppia preferenza obbligatoria, per un uomo e per una donna, si è dichiarato il presidente del gruppo DS Lillo Speziale, che ha ricordato la tradizionale presenza delle donne nelle liste del suo partito che per la prossima scadenza elettorale, ha sottolineato- ha già previsto la presenza di un uomo e d una donna alternati.

Secondo il capogruppo del PPI Giovanni Barbagallo occorre recepire interamente il dettato costituzionale impegnandosi ad approvare la nuova legge elettorale che rischia di non vedere la luce.

Favorevole alla legge il capogruppo dei comunisti italiani Gioacchino La Corte secondo il quale è fondamentale anche un impegno dei partiti ad inserire nelle liste elettorali un pari numero di donne e di uomini.

Più donne nelle liste e nelle istituzioni per perseguire una politica diversa, ha sottolineato Federico Martino di Rifondazione Comunista, mentre Simona Vicari ha fatto esplicito riferimento all'esperienza francese che ha portato nelle assemblee elettive una percentuale altissima di donne (oltre il 40%) proprio con l'approvazione di una legislazione specifica.

Per il Presidente della Commissione affari istituzionali Ortisi alle dichiarazioni di principio devono adesso fare seguito gli impegni concreti: l'appuntamento, dunque, è prima in commissione e poi in Aula.

Infine, l'intervento di Leoluca Orlando che ha dichiarato di volere presentare una giunta composta per il 50 da donne. L'unico impegno che posso prendere- ha detto- ma che intende esprimere il pieno appoggio alla campagna per la democrazia paritaria lanciata da Arcidonna.



18/01/01
Un sondaggio di MANNHEIMER per ARCIDONNA su donne e politica

La presenza di un maggior numero di donne nelle liste elettorali ed in Parlamento e l’affidamento ad esse di un maggior numero di incarichi istituzionali negli enti locali viene valutato positivamente da oltre un terzo degli italiani, una percentuale che sale al 50% ed oltre se si guarda al dato che riguarda soltanto le donne ed in particolare quelle di età compresa fra i 18 ed i 24 anni. I dati emergono da un sondaggio commissionato da Arcidonna a Renato Mannehimer, che fa parte della campagna sulla democrazia paritaria lanciata dall’associazione presieduta da Valeria Ajovalasit.

Il sondaggio si è articolato su tre quesiti e smentisce il luogo comune secondo cui una maggiore partecipazione delle donne alla vita politica viene vista come evento negativo dagli italiani o anche con indifferenza dalle donne. I risultati del sondaggio parlano chiaro:

1° domanda:
Alcune persone ritengono che sia importante affidare un maggior numero di incarichi rilevanti all’interno delle istituzioni (come il Comune, la Provincia o la Regione) alle donne. Altre persone, invece, ritengono che la questione non sia così importante. Lei personalmente con chi è più d’accordo?
Risposte
Hanno risposto di essere d’accordo con i primi il 37,3% degli intervistati, percentuale che sale al 46,2% se si guarda alle sole donne e al 51,3% per le giovani donne. Soltanto meno di un terzo degli intervistati pensa che la questione non sia importante, percentuale che scende al 21% delle donne e al 16,5% delle donne giovani.
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2° domanda:
Attualmente in Parlamento le donne elette sono 97 contro 848 uomini: se questa proporzione si modificasse, con un numero di donne e uomini più o meno uguale secondo lei per la politica del paese questo sarebbe…
Risposte
Hanno risposto “molto o abbastanza positivo” il 38,2% degli intervistati (il 44,9% delle donne ) e “molto o abbastanza negativo” soltanto il 5,3% degli intervistati, percentuale che si riduce al 3,7% se si guarda alle donne ed appena all’1,7% nel caso delle donne giovani.
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3° domanda:
In una lista elettorale la presenza di un numero più o meno uguale di donne e di uomini potrebbe spingerla maggiormente a votare per quella lista?
Risposte
Hanno risposto "sicuramente o probabilmente sì" il 24,5% degli intervistati, percentuale che sale al 30,2% delle donne e al 31,5% delle giovani. Un dato interessante è che soltanto il 19,9% del campione risponde che vedrebbe questa ipotesi negativamente, percentuale che scende al 18,3% delle donne e addirittura al 15,5% delle giovani.
Visualizza il grafico


Il sondaggio offre ancora alcuni spunti di riflessione: i dati dimostrano che sebbene gli uomini ( non sembri una boutade) si dimostrino più maschilisti delle donne, questo è meno evidente per i giovani di età compresa fra i 18 ed i 24 anni. Alla prima domanda infatti risponde di valutare positivamente l’affidamento di più incarichi istituzionali alle donne il 27,9% degli uomini, percentuale che sale al 31,3% dei giovani mentre alla terza domanda, dicono che si sentirebbero certamente spinti a votare una lista con più donne il 18,5% dei maschi adulti ed il 21,2% dei ragazzi.

Con la campagna sulla democrazia paritaria Arcidonna si è posta tre obiettivi:

sensibilizzare su questo tema una opinione pubblica sempre più vasta, con proprie iniziative e con l'aiuto di quella stampa e di quei media che condividono i contenuti della campagna
creare una fitta rete tra donne e associazioni di donne (di ogni tipo) trasversale rispetto alla collocazione politica, che aderisca e sostenga attivamente la campagna
fare leva su parlamentari e donne già impegnate nella politica, perché testimonino dal vivo la loro esperienza e sostengano nei luoghi istituzionali la battaglia per una democrazia che includa pienamente le donne
Diamoci da fare: chiediamo aiuto ai media
Perché, mentre inchieste e sondaggi, europei e italiani, registrano una crescita sempre maggiore della fiducia degli elettori nei confronti delle capacità gestionali e decisionali delle donne, questo non si traduce in un risultato elettorale conseguente? La risposta suona come una condanna del sistema della politica e dei suoi meccanismi di accesso, confermata dalla crescita dell'astensionismo soprattutto giovanile e femminile.


I dati dell'assenza femminile sono indicatori eloquenti di un disagio e di una malattia del sistema democratico, eppure vengono quasi ignorati dai giornali e dalla tv, quindi anche dalle cittadine e dai cittadini di questo paese. È importante che questo disinteresse finisca: chiediamo alla stampa di aiutare una campagna per il riequilibrio della rappresentanza che ha fra l'altro anche l'obiettivo di non farci rimanere, in questo, il fanalino di coda dell'Europa.


Allarghiamo la rete: cerchiamo alleanze intelligenti e attive
L’intesa, la rete fra le donne è spesso reale e forte nel quotidiano, nel lavoro e nella cultura, ma si allenta e si indebolisce quando si arriva alla politica. Vogliamo che si estenda invece anche in questo campo, vogliamo creare una rete fitta e forte di alleanze sui temi e gli interessi che ci uniscono, al di là di quelli che ci separano. Scambiamoci informazioni, diventiamo più forti e visibili, insieme.
Si può fare: le parlamentari e le donne della politica sono i testimoni


Le donne elette, a tutti i livelli istituzionali, dimostrano nella maggior parte dei casi, con il loro operare quotidiano, che le donne in politica svolgono azioni efficaci e sono capaci di mantenere un rapporto vivo con la base che le ha elette.
La campagna di Arcidonna parte dalla valutazione positiva del loro impegno. Più donne in politica , al di là degli schieramenti, vuol dire più democrazia e più sviluppo per le donne, ma anche per gli uomini.

 

 
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