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Le donne e la legge elettorale, niente mare tutte all'Ars Print E-mail
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Palermo, 8 luglio 2004 – Le donne siciliane e la riforma della legge elettorale, ora comincia la mobilitazione. “Ci aspettiamo un segnale che va nella direzione di un forte cambiamento verso una reale partecipazione democratica di donne e uomini. L’introduzione della doppia preferenza di genere presentata in più emendamenti da forze politiche diverse aprirebbe la pista ad una svolta storica nei rapporti tra cittadini e politica”.
Una serie di azioni progressive per vigilare sulle votazioni all’Ars sono state decise nel corso di una riunione convocata da Arcidonna alla quale hanno partecipato le associazioni Fidapa, Sicilia Futura, Ande, Cvalda, Letteralmente, Cgil, Iniziativa Donna, Emily e le rappresentanti dei partiti della Margherita, DS, Lista Di Pietro, Italia dei Valori, Alleanza Nazionale, Rifondazione Comunista.
“Non andremo al mare finché l’Ars non chiuderà i suoi battenti e useremo tutti gli strumenti istituzionali perché il nuovo testo di legge mantenga gli emendamenti approvati in bozza”. E che si riassumono in: alternanza uomo-donna nella lista regionale, presenza di due terzi (o di uomini o di donne) nelle liste provinciali, introduzione della doppia preferenza di genere.
Le donne saranno presenti in aula per tutta la durata della discussione e delle votazioni e chiederanno il voto palese.
Se il testo non contemplerà le proposte già introdotte nell’attuale bozza come l’inserimento della doppia preferenza di genere o le snaturerà, sono pronte a richiedere il referendum, o attraverso la firma di 18 deputati o con la raccolta delle firme di un cinquantesimo degli elettori siciliani.

 

 
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