Approvata la legge sulla fecondazione assistita |
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Roma, martedì 10 febbraio. Dopo cinque ore di dibattito e mesi di polemiche,
la Camera ha approvato a scrutinio segreto il progetto
di legge sulla fecondazione assistita presentato il 30 maggio del 2001 dal leghista
Giancarlo Giorgetti. La Camera si è espressa con 277 sì,
222 no e tre astenuti. La legge è stata approvata da una
maggioranza trasversale agli schieramenti politici e ha creato spaccature
tanto nel centrosinistra quanto nel centrodestra.
Nel centrosinistra i deputati della Margherita hanno votato compatti a favore
della legge, sebbene il partito ufficialmente non abbia dato loro nessuna indicazione
di voto, in nome della libertà di coscienza dei singoli eletti. Alla
libertà di coscienza si dev’essere tacitamente appellato anche
quel 25% dei deputati della Casa delle Libertà che invece hanno votato
contro la legge. Uno dei pochi deputati del Polo che si è espresso esplicitamente
contro la legge è stato il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi.
Al momento della dichiarazione di voto il liberale Biondi si è così
espresso: “Quella che stiamo per votare è
una legge ingiusta e passatista”. Grande soddisfazione ha invece
espresso il Presidente Casini, che come la maggior parte dei deputati cattolici
sentiva l’urgenza morale di una rigida e severa regolamentazione. A tal
proposito i radicali giudicano questa legge “un
regalo al Vaticano”, e insieme a Di Pietro si stanno già
mobilitando per raccogliere le firme necessarie per indire un referendum abrogativo.
Giudizi ugualmente severi sono stati espressi dalla socialista Boniver che considera
luttuosa la giornata in cui è stata approvata “una
legge che umilia le donne”. L’ex-ministro della sanità,
la pasionaria cattolica della Margherita Rosy Bindi,
giudica la nuova legge “ampiamente imperfetta”
ma un primo positivo passo per una migliore regolamentazione, considerato
che il Parlamento era in attesa di una legge che regolamentasse la materia sin
dal 1979.
Alessandra Mussolini invece dichiara: “Questa
legge è una legge disumana, che violenta la donna e la coppia”,
chiede le dimissioni del ministro delle pari opportunità Stefania Prestigiacomo
e spera che il Presidente della Repubblica non firmi la legge.
Da tutte queste dichiarazioni è chiaro che l’approvazione della
legge non sederà certo le polemiche degli ultimi mesi e adesso c’è
solo da capire se gli oppositori del nuovo testo di legge sceglieranno tutti
la via del referendum abrogativo o privilegeranno il ricorso alla Corte Costituzionale
come vorrebbe fare l’Associazione donne giuriste.
Arcidonna è promotrice del comitato per il referendum
per l'abrogazione della legge sulla fecondazione assistita
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