Conventi Magdalene, la Chiesa si scusa |
|
|
There are no translations available. Il clero irlandese ammette le proprie colpe nella gestione degli istituti per ragazze madri
Dublino – L’Avvenire l’aveva tacciato
come un film “ridicolo e infame”, mentre l’Osservatorio
romano l’aveva giudicato come una “caricatura mal riuscita
[...] una provocazione rabbiosa e rancorosa”, ma con il tempo il coraggio
e l’onestà intellettuale di Peter Mullan, il regista di Magdalene,
ha prodotto ciò che in tanti avevano sperato o preteso: le scuse incondizionate
e senza riserve dell’ordine religioso delle Suore della Misericordia.
Magdalene, Leone d’oro nel 2002, racconta
l’incredibile realtà degli istituti di “rieducazione”
irlandesi gestiti da suore che imponevano alle ragazze “peccatrici”
una disciplina degna dei peggiori istituti di reclusione sociale. Prima
di realizzare il film Mullan si era documentato minuziosamente e quanto ha mostrato
sugli schermi corrisponde esattamente a quanto ebbe a dichiarare:
“I conventi Magdalene non erano altro che grandi
lavanderie gestite dalla gerarchia ecclesiastica, in cui le penitenti
recluse lavoravano come schiave. Ragazze colpevoli di avere offeso Dio perché
diventate madri senza essere sposate, perché stuprate e quindi cadute
in peccato mortale”.
Dall’aprile del 2000 a Dublino è al lavoro una commissione governativa
che sta indagando su tremila denunce di abusi e maltrattamenti,
i più datati dei quali risalgono agli anni Quaranta, ma la maggior parte
di essi risalgono agli anni Sessanta, periodo in cui è ambientato Magdalene.
Il comunicato che suora Breeg O’Neill ha letto mercoledì 5 maggio
alla stampa ammette per la prima volta le inequivocabili
responsabilità del clero irlandese. Esprime anche la consapevolezza
“che questa dichiarazione potrà essere considerata insufficiente
e tardiva, ma noi la facciamo egualmente nella speranza che sia una tappa supplementare
nel lungo processo di guarigione delle sofferenze che la nostra congregazione
ha provocato”.
Non resta che prendere atto di questa pubblica ammissione di colpevolezza, nella
speranza che dopo questo atto nell’Avvenire tutto il clero diventi un
Osservatorio sulla condizione femminile più sincero e giusto.
7 maggio 2004
Vittorio Greco
This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it
Torna
all'indice delle sezioni
|