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Arcidonna News Dopo l'estate prevista la pubblicazione del VI bando della legge 215/92
Dopo l'estate prevista la pubblicazione del VI bando della legge 215/92 Print E-mail
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Le dichiarazioni di Giuseppe Galati, sottosegretario alle Attività produttive, sembrano aprire uno spiraglio sulla drammatica situazione dei finanziamenti all'imprenditoria femminile.

“L'imprenditoria femminile rappresenta un patrimonio per la cultura d'impresa del nostro Paese e, come tale, va valorizzato. È un fattore strategico di crescita sociale ed economica”. Lo ha affermato Giuseppe Galati, sottosegretario alle Attività produttive con delega per l'imprenditoria femminile e presidente del Comitato per l'imprenditoria femminile, intervenendo il 12 luglio al seminario di presentazione della “Guida alla concertazione di politiche di pari opportunità e conciliazione vita e lavoro”, che si è svolto presso il Ministero delle Attività produttive.
“Nel nostro Paese - ha spiegato Galati - sono ormai più di un milione e 200 mila le imprese guidate da donne e la gran parte è concentrata nel Mezzogiorno. Al Sud operano, infatti, oltre 300mila aziende al femminile, pari al 25,8% del totale nazionale. Proprio in virtù della loro dinamicità e flessibilità gestionale, esse contribuiscono a dare al tessuto produttivo del Mezzogiorno una vitalità essenziale per la propria crescita”. In questi anni, ha ricordato il sottosegretario, “grazie alla legge 215 del 1992, che mira a fornire agevolazioni a imprese, cooperative e società gestite prevalentemente da donne, abbiamo fornito un contributo notevole all'incremento della presenza femminile nel mondo imprenditoriale e intendiamo proseguire su questa strada”.
“Già dopo l'estate - ha annunciato Galati - è prevista la pubblicazione del VI bando, per il quale sono immediatamente disponibili 51,6 milioni. Ad essi si potranno aggiungere altri 24,5 milioni, che saranno a breve deliberati dal Comitato per l'imprenditoria femminile. Sono, infine, state studiate delle innovazioni relative alle modalità di erogazione delle agevolazioni, al fine di rendere più efficaci le procedure di assegnazione dei contributi medesimi”.
"In un mondo in cui si cercano nuove forme di sviluppo delle competitività del sistema produttivo nazionale, cercando soprattutto di incidere sulla cultura manageriale degli imprenditori, l’impresa al femminile - ha ribadito Galati - si sta rivelando un fattore vincente che è giusto sostenere. Ma va tenuto in considerazione che una concreta cultura delle pari opportunità è perseguibile solo favorendo la conciliazione dei tempi del lavore con quelli dedicati alla famiglia e consentendo a uomini e donne di poter godere delle stesse opportunità nel mondo del lavoro”.

In sostanza, l’obiettivo della legge 215 del 1992 “Azioni positive per l'imprenditoria femminile”, è promuovere l'uguaglianza sostanziale e le pari opportunità nell'attività economica e imprenditoriale. Possono accedere alle agevolazioni imprese individuali, cooperative, società di persone e di capitali che abbiano dimensione di piccola impresa ma che siano a gestione prevalentemente femminile. I settori interessati sono il manifatturiero, il commercio, il turismo, servizi e l'agricoltura. Le iniziative finanziabili sono: avvio di attività imprenditoriali, acquisto di attività preesistenti, realizzazione di progetti aziendali innovativi correlati all'introduzione di qualificazione e innovazione di prodotto, tecnologica o organizzativa, acquisizione di servizi destinati all'aumento della produttività, all'innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, all'acquisizione di nuove tecniche di produzione, gestione e commercializzazione e per lo sviluppo di sistemi di qualità. Sono ammissibili al finanziamento le spese sostenute per impianti generali, macchinari e attrezzature, acquisto brevetti, acquisto software, opere murarie, studi di fattibilità e piani d'impresa.
Inoltre, è probabile che verrà data priorità a progetti dotati di disponibilità dell’immobile e destinazione d’uso per favorire, rispetto il passato, la possibilità dell’azienda di proseguire l’attività finanziata.

20 luglio 2005

 
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