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Emma Bonino sulla sentenza di Catania Print E-mail
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Il lucido intervento della leader dei radicali sulla sentenza-shoc che ha dimostrato nei fatti l'iniquità della legge sulla fecondazione assistita

“Con la sentenza di Catania i nodi della legge sulla fecondazione assistita sono rapidamente venuti al pettine. Anche alla prova dei fatti, questa legge dimostra la sua crudele iniquità. Qui non si tratta di un’interpretazione forzata da parte di un giudice bigotto o integralista, perché il giudice catanese ha semplicemente applicato il dettato della legge 40 che impedisce categoricamente qualsiasi diagnosi pre-impianto, in altre parole anche se l’embrione è malato deve essere impiantato nell’utero della donna. Con questo risultato: impedire ad una coppia portatrice sana di una malattia geneticamente trasmissibile di avere un figlio sano che, a sua volta, potrà procreare senza avere questo timore. Tutto questo accade per via di una legge più ideologica che pragmatica. Il fatto poi che il giudice abbia anche detto no alla richiesta da parte della coppia di poter ricorrere alla Corte Costituzionale la dice lunga sulla difficoltà di percorrere la strada dei ricorsi. Mi sembra che questa non sia una battaglia che si vincerà nei tribunali. Questa sentenza rappresenta ai miei occhi un’ulteriore conferma sulla necessità di rompere ogni indugio e che la tanto vituperata "fuga in avanti" della proposta referendaria radicale rimanga l’unica, vera alternativa per abrogare una legge che si può solo definire barbara. Purtroppo, noto con rammarico che pure i partiti che si erano dichiarati in Parlamento contro la legge stanno effettivamente boicottando il referendum: basterebbe che i loro eletti locali, i consiglieri comunali e provinciali che sono oltre 100.000, raccogliessero le firme di amici e famigliari per avere nel giro di un week-end le 600.000 firme necessarie, firme che a mio avviso devono essere raccolte entro il 30 aprile anche per i quesiti abrogativi parziali”.

Arcidonna sostiene il referendum abrogativo della legge 40 e vi invita a depositare la vostra firma


 
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