Mentre in Italia, a livello nazionale e regionale, ci si rimprovera la sottorappresentanza delle donne, in Iraq il Consiglio Governativo Iracheno puntualizza la necessità della presenza delle donne nel costituendo Parlamento nazionale. La costituzione provvosoria appena firmata, in vigore fino alle elezioni del 2005, pone infatti come obiettivo il raggiungimento di una quota del 25 per cento di rappresentanza femminile.
Paradossalmente, un paese islamico, e per di più appena uscito da una decennale dittatura, "rischia" di avere un sistema elettorale più avanzato e più democratico rispetto ad alcuni paesi occidentali, i cui parlamenti sono ben lontani da quel 25% di donne.