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La responsabilità delle donne nel processo di rinnovamento del mondo islamico

“Saremo noi donne a rivoluzionare l’Islam e a portarlo nel XXI secolo, perché non abbiamo nulla da perdere”. La professoressa e scrittrice Amina Wadud ha rilasciato queste parole alla stampa, dopo aver celebrato le tradizionali preghiere del venerdì in una sala dell’Upper West Side di Manhattan, di fronte una platea formata sia da uomini che da donne.
Contro ogni regola islamica, la donna ha compiuto il gesto ribelle e rivoluzionario, noncurante delle minacce di morte ricevute in precedenza, pur di affermare la parità dei diritti delle donne nel mondo religioso arabo.

Assumendo il ruolo tradizionalmente maschile dell’imam, Amina Wadud, docente di studi islamici alla Virginia Commonwealth University e autrice del libro Il Corano e la donna: rilettura del sacro testo da una prospettiva femminile, ha subito attirato su di sé le polemiche e le minacce integraliste dei musulmani, fino ad essere colpita nei giorni scorsi da una fatwa (editto sacro) di condanna emanato dallo sceicco Yussef al Qarasawi, leader della Fratellanza Musulmana.

E pensare che lo stesso Maometto ha permesso alla donna Umm Waraqa di celebrare le preghiere di fronte la propria famiglia.

22 marzo 2005

 

 

 
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