Il consiglio provinciale di Caltanissetta boccia l’emendamento allo statuto provinciale che introduce la norma secondo la quale almeno un terzo dei membri della giunta provinciale debba essere di genere differente.
Si boccia l’emendamento con la giustificazione che le donne devono essere votate non per una norma che lo imponga, ma per le loro capacità; dal livello del dibattito, tranne alcune eccezioni, si evince che i consiglieri provinciali (tutti maschi tranne una) non brillino per la loro competenza.
Sorprende che una maggioranza di centro-sinistra non rispecchi quei comportamenti ormai largamente acquisiti. Allo stato dei fatti non resta che augurarsi che lo statuto non venga approvato nella prossima seduta.

21 aprile 2005