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Arrivano le multe per i partiti che alle elezioni europee non hanno presentato almeno un terzo di candidate donne
La legge che istituiva le cosiddette quote rosa
per le elezioni europee, nel complesso, ha funzionato.
Le donne dovevano essere il 33,3% sul totale di tutti i candidati in Italia,
e sono state il 33,5%, bene.
Ci sono stati partiti che hanno superato questa percentuale, dimostrando un
vero interesse alla partecipazione delle donne alla gestione della cosa pubblica,
come la “Lista Bonino” con il 46,2%, i Verdi
con il 41% o i “Comunisti Italiani” con il 37,2%.
Ma c’è stato anche chi non si è preoccupato più di
tanto della norma né delle sanzioni previste per i trasgressori, ed ora
arrivano le multe e sono fior di migliaia di euro.
In questi giorni, Pier Ferdinando Casini, il Presidente della Camera, ha infatti
distribuito le multe ai partiti “disattenti”,
detraendo le somme dai rimborsi elettorali a loro spettanti.
Così all’UDC (24,4%) sono stati
tolti 350 mila euro dai tre milioni e mezzo spettanti, all’UDEUR
104 mila su 664 e alla Fiamma Tricolore (29,9%)
7 mila e ottocento euro su 375 mila.
Servirà da lezione per il futuro?
17 novembre 2004
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