Legge elettorale siciliana: articoli mancanti, atto mancato? |
|
|
There are no translations available. La Regione ammette l'errore: la legge sarà ripubblicata per intero
Palermo - Dopo la denuncia di Arcidonna per
l’omissione
degli articoli 16 e 29 della legge elettorale siciliana, la Regione ha fatto
immediatamente mea culpa e ha garantito la ripubblicazione
integrale sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo era stato “epurato”
proprio nelle sue parti più innovative, quelle cioè che riguardano
le cosiddette “quote rosa”.
Come è potuto accadere? Ricostruiamo la dinamica. La legge, discussa
nei mesi scorsi fra polemiche e ostruzioni, era stata finalmente approvata con
una modifica, riguardante la censura (effettuata dal Commissario dello Stato)
delle parti finali degli articoli incriminati. La bocciatura riguardava quindi
non gli articoli in toto, ma soltanto le parti relative
alle sanzioni per i partiti che non avessero rispettato le quote. Ma
al momento della pubblicazione, qualcuno si è lasciato prendere la mano,
e ha fatto piazza pulita degli articoli nella loro interezza.
Una distrazione? Freud l’avrebbe definito piuttosto un “atto mancato”:
ampi settori del Centrodestra infatti avevano a lungo osteggiato la nuova norma,
forse al momento della pubblicazione hanno inavvertitamente rimosso ciò
che il loro inconscio si rifiutava di accettare. Inavvertitamente,
ce lo auguriamo. C’è invece chi sospetta che la rimozione sia stata
più cosciente di quanto vogliamo continuare a credere.
Vigilare costantemente sulla democrazia: questa sembra l'unica regola valida
per ogni cittadina e cittadino che non vogliano vedere i propri diritti calpestati
da errori più o meno consci, da prevaricazioni più o meno evidenti.
22 settembre 2004
Edoardo Zaffuto
|