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Arcidonna News Mutilazioni sessuali: Burkina, bimba muore dopo escissione
Mutilazioni sessuali: Burkina, bimba muore dopo escissione Print E-mail
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Nel Burkina Faso le mutilazioni genitali femminili sono vietate dal 1966, ma si continuano a praticare clandestinamente con conseguenze devastanti

(ANSA-AFP) - Una bimba di due anni, Sadiata Ilbudo, è morta a causa di una «intensa emorragia» dopo aver subito un'escissione a Taaga, 100 chilometri ad est di Ouagadougou, nel Burkina Faso. Lo ha riferito la gendarmeria locale all'Afp. La vittima, morta all'inizio di settembre, faceva parte di un gruppo di cinque bambine tra i 18 mesi e gli otto anni, originarie di un villaggio vicino a Taaga, che hanno subito l'escissione. Secondo la gendarmeria, contattata dall'Afp, la donna che ha praticato la mutilazione genitale sulle bambine, Bila Kaborè, di 72 anni, è stata arrestata con «alcune complici» e rischia da cinque a dieci anni di reclusione.
Il codice penale del Burkina Faso considera l'escissione come un delitto dal 1996. Tuttavia, secondo dati ufficiali, ben il 76% delle donne in età fertile è stato sottoposto a una qualche forma di mutilazione, con conseguenze devastanti sulla salute psico-fisica, sulla mortalità materna, sulla diffusione dell'Aids. L'escissione (il taglio del clitoride e di tutte o parte delle piccole labbra), assieme alla clitoridectomia, (l'asportazione del clitoride) e all'infibulazione (l'amputazione del clitoride e di parte o dela totalità delle piccole e grandi labbra vulvari con la conseguente cucitura delle stesse) è una delle forme di mutilazione genitale femminile più diffusa e cruenta.

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5 ottobre 2004

 
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