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PRIMARIE DELL'UNIONE: PRODI FINALMENTE LEADER INDISCUSSO Print E-mail
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Il popolo dell'Unione manifesta con la sua straordinaria partecipazione una gran voglia di essere attore e non solo spettatore della politica. Vera protagonista delle primarie una classe dirigente invisibile che chiede di essere protagonista delle scelte del paese.

Il successo delle primarie dell’Unione, superiore ad ogni aspettativa, e il successo di Prodi nella consultazione hanno molti significati. Questi secondo noi i principali:
1. Il popolo dell’Unione manifesta una gran voglia di politica come partecipazione, come possibilità di intervenire nelle scelte ed essere ascoltato.
Davanti ai gazebo c’erano gli invisibili che non sono però maggioranza silenziosa (gran parte di loro possibile risorsa per una classe dirigente che è imprescindibile rinnovare) con un entusiasmo che non eravamo più abituati a vedere fra il popolo del centrosinistra, con la sensazione di potere finalmente essere protagonisti e non solo spettatori di giochi giocati altrove.
2. La legge truffa di Berlusconi, il cambiamento delle regole, tagliate su misura del Polo, nel rush finale della legislatura, ha suscitato la ribellione e la voglia di combattere di cittadini che si potevano ritenere più tiepidi o disillusi dalla politica in generale.
3. Prodi riscuote una fiducia che non è solo o tanto al suo programma, ancora in gran parte da fare, quanto alla sua persona e al suo essere l’unico candidato in grado di ricevere il consenso della maggior parte delle forze che si riconoscono nel centrosinistra, quindi l’unico in grado di battere Berlusconi.
4. Adesso sarà finalmente possibile definire un programma e il professore potrà parlare a voce alta, visto che le primarie gli danno una possibilità di azione basata sul grosso consenso ricevuto, certamente superiore a quella che fino ad ora ha avuto
5. Sulla disponibilità del leader indiscusso ad ascoltare i cittadini attivi e non soltanto i partiti si gioca la possibilità di amplificare il consenso attorno all’Unione: potenzialmente quattro milioni di votanti per le primarie possono trasformarsi in quattro milioni di persone pronte non solo a dare il loro consenso alle politiche, ma anche a lavorare con entusiasmo per accrescere il consenso di altri cittadini.
Da ultimo, ma non ultima una considerazione: nelle file in coda davanti ai seggi la percentuale di donne rispecchiava la realtà del paese. Le donne sono più della metà del cielo e attive quanto o più degli uomini, l’Unione deve tenerlo bene a mente anche nelle scelte del programma e delle candidature da presentare.
17 ottobre 2005

 
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