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Seminario internazionale in Spagna contro la violenza di genere: fatti e non solo parole Print E-mail
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Pesante denuncia di "frode" nei confronti di tutti i governi occidentali che non hanno mai dato seguito agli impegni assunti per combattere la violenza di genere


Castellon (Spagna
) - “La lotta contro la violenza di genere è rimasta fino ad oggi soltanto un qualcosa di cui discutere alle tavole rotonde, nessun governo si è mai occupato veramente di risolvere questo grave fenomeno, ed è per questo che esso continua a crescere in tutto il mondo”. Con queste parole Gulia Tamayo, avvocata peruviana e direttora delle Campagne di Amnesty International in Sudamerica, ha aperto in questi giorni nella cittadina spagnola di Castillon il Seminario Internazionale contro la Violenza di Genere.
L'avvocata, protagonista di molte battaglie per denunciare, ad esempio, le sterilizzazioni forzate delle donne peruviane, ha definito come una vera e propria “frode” gli impegni assunti in questi anni dai governi di tutto il mondo per eliminare la violenza di genere; non esisterebbe infatti, secondo Tamayo, nel mondo occidentale ma non solo, una base sociale che obblighi gli Stati a compiere gli impegni ratificati negli accordi internazionali. Il Seminario si svolge in un momento particolare in quanto il governo spagnolo proprio in questi giorni sta discutendo una proposta di legge contro la violenza di genere.
“La moltitudine di abusi che subiscono donne e bambine in tutto il mondo, sia in tempi di pace che in situazioni di conflitto, costituisce un oltraggio intollerabile le cui conseguenze fisiche e psichiche sulle vittime sono devastanti. Questo grave problema deve costituire la sfida principale e l’obiettivo da raggiungere in materia di diritti umani. È estremamente importante - ha proseguito Gulia Tamayo - rompere il circolo di discriminazioni, violenza, silenzio e indifferenza che sostiene e alimenta tali abusi. Non ci sono risorse, non ci sono politiche globali, non ci sono metodi, solo carenze”.
Non è altro che una “frode”, le donne ormai lo hanno imparato sulla propria pelle, quella dei governi che ratificano, legiferano, fanno programmi. In molti paesi, poi, esistono leggi viziate che contribuiscono all'impunità. Per esempio, in Colombia si ammette la conciliazione con l’aggressore in casi di violenza di genere. In Messico, invece, non esiste alcun programma specifico contro la violenza alle donne. Proprio partendo dalla situazione delle donne messicane, è intervenuta al dibattito Martha Roman, direttore dell'Istituto della Donna della regione di Coahuila. Roman ha pubblicamente accusato il governo di destra presieduto dal presidente messicano Vicente Fox di non rendersi conto della vastità e della gravità del fenomeno della violenza di genere.

Numero 171 del 29 settembre 2004 (fonte Cimac), traduzione di Stefania Mazzoni

 


 
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