farmacisti obiettori? NO grazie. |
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There are no translations available. Dopo la legge 40, l'aborto e il divorzio la chiesa va all'attacco anche con i famacisti, invitandoli all'obiezione di coscienza. Ennesimo blitz pontificio ai diritti dell'uomo e SOPRATTUTTO della DONNA.
Benedetto XVI è tornato alla carica puntualizzando
che anche i farmacisti hanno un “diritto riconosciuto” all'obiezione
di coscienza nella fornitura di medicine “che abbiano scopi chiaramente
immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia”.
I farmacisti ha spigato il papa devono “far conoscere le implicazioni
etiche dell'uso di alcuni farmaci”. “In questo campo – ha
detto Ratzinger – non è possibile anestetizzare le coscienze sugli
effetti di molecole che hanno lo scopo di evitare l'annidamento di un embrione
o di cancellare la vita di una persona. L'essere umano deve essere sempre al
centro delle scelte biomediche, e queste sono al servizio dell'uomo”.
E questo vale non solo per la richiesta di farmaci come la pillola abortiva
Ru 486, che comunque in Italia è stata sperimentata in Piemonte, Toscana,
Liguria e Puglia. Magari per farmaci di incidenza minore, che sono però
sgraditi al Vaticano. Che dire della pillola anticoncezionale
e degli altri metodi che la Chiesa non accetta? Che dire dei preservativi? Si
potrà obiettare anche su quelli perché sono oggetti immorali?
"Ennesimo attacco ai DIRITTI DELL'UOMO E DELLA
DONNA SOPRATTUTTO - commenta Valeria Ajovalasit,
Presidente nazionale Arcidonna - arriveremo
al punto che le donne andranno all'estero, non solo per avere un figlio, ma
anche per un farmaco. La chiesa continua imperterrita ad attaccare i diritti
che con grandissima fatica sono stati conquistati nel corso degli anni; è
nemica del progresso e della modernità, e adesso incita anche alla violazione
della legge. La farmacia è una professione medica, non una professione
di fede. Ci chiediamo: dove arriveremo?"
Risponde FederFArma l'associazione che riunisce le 16 mila farmacie italiane: “Non
possiamo fare gli obiettori di coscienza senza una modifica della legge”,
ha commentato il segretario nazionale Franco Caprino. Ratzinger non aspetta
altro: è questo d’altronde il campo di applicazione preferito dal
papa tedesco che ha sempre predicato la necessaria influenza della dottrina
cristiana sui provvedimenti normativi che regolano la vita delle nazioni (specialmente
dell’Italia). Se potesse, insomma, certo questo papa cancellerebbe con
un colpo di spugna, le leggi sull’aborto e sul divorzio.
30 ottobre 2007
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