Il Sud come al solito è il fanalino di coda, dimostrando, se ve ne fosse ancora bisogno, la sua arretratezza culturale nei confronti dei grandi temi della democrazia. La percentuale di donne candidate alle elezioni provinciali in questo pezzo d’Italia si ferma al 10%, valore che rappresenta appena la metà di quello italiano. La Toscana invece spinge il Centro Italia ad un risultato del 23%, mentre il Nord si attesta poco al di sotto del 21%, così come la Sardegna, dove non si terranno elezioni provinciali, ma si voterà per il rinnovo del Consiglio regionale e per il Presidente della Regione.

Un piccolo passo avanti, ancora troppo piccolo però, a dimostrazione del fatto che sono necessarie azione correttive, leggi che spingano i partiti ad affrontare seriamente il problema della democrazia zoppa, così come sta accadendo per le elezioni europee.