Elezioni democratiche in Iraq |
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Per la prima volta, votano (e vengono votate) le donne irachene
Domenica
30 gennaio 2005 si sono svolte le prime elezioni democratiche
in Iraq. Nonostante le intimidazioni di Al Zarqawi, capo di Al Qaida
in Iraq, i votanti sono stati parecchi (prevalentemente sciiti e kurdi, com’era
prevedibile). Si parla addirittura di una percentuale intorno al 70% degli aventi
diritto. Fra questi ci sono state moltissime donne,
immortalate in lunghe code in attesa di riporre dentro l’urna il proprio
voto, la propria intenzione di un Iraq più libero e più vivibile.
(La foto qui a fianco è tratta da La Repubblica on
line).
Non bisogna però dimenticare le ombre. Ad esempio, nel dicembre scorso
una candidata irachena alle elezioni è stata uccisa, un’altra è
stata rapita, e un’altra ancora si è salvata da un attentato grazie
al figlio diciassettenne che, facendole da scudo, è morto al suo posto.
Molte delle candidate irachene, così corteggiate dai partiti politici
(ad esse è riservato il 25% dei seggi), non hanno potuto comunicare la
loro candidatura neanche agli amici, minacciate sia dal clero conservatore sia
da chi, in generale, si opponeva alle elezioni.
Fra una decina di giorni si sapranno i risultati: solo allora si potrà
capire la reale portata di ciò che sta accadendo. Oggi prendiamo semplicemente
atto del coraggio straordinario di queste donne, elettrici passive ed attive,
che per il loro Paese sono una risorsa insostituibile
nella direzione del cambiamento.
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sezione "Donne e Islam"
31 gennaio 2005
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