Fatima, la maestra col velo - le polemiche e la soluzione della vicenda |
Marzo 2004
Il caso che ha riaperto in questi giorni il dibattito sul velo, è quello
di Fatima Mouyache, marocchina, madre di due
figli e da dodici anni in Italia, a cui è stato vietato
di partecipare a uno stage di tirocinio in un asilo privato di Samone (To),
perché portava il velo. Il divieto tuttavia ha fatto presto intervenire in prima persona il ministro
dell’Interno Beppe Pisanu, che ha affermato che il “il velo islamico,
portato dignitosamente e senza nessuna ostentazione, è soltanto il
simbolo innocuo di una identità culturale e religiosa che merita
tutto il nostro rispetto”. L’intervento dei politici ha dato subito i suoi positivi risultati: da
lunedì prossimo, Fatima inizierà lo stage in un’altra scuola,
nell’asilo comunale di Ivrea. Gli avvenimenti internazionali, i provvedimenti legislativi di paesi come la Francia, a favore del divieto del velo nelle scuole, le tensioni locali fra italiani ed extracomunitari rendono purtroppo difficile accettare e comprendere che l’unica strada da seguire per eliminare contrasti, scontri e paure è quella della tolleranza e della convivenza civile. Ritorna in classe Fatima Mouayche Una settimana dopo le polemiche, a Samone il sindaco di Ivrea trova una nuova scuola per il tirocinio L’hijab che ha scelto di indossare Fatima Mouayche
questa mattina è di colore beige. Si è presentata alle 9 all’asilo
nido “Adriano Olivetti” di Ivrea per ricominciare la sua formazione
professionale. La direzione dell’asilo l’ha accolta insieme ai genitori
e ai bambini, che si sono mostrati curiosi e non impauriti, attratti più
che respinti dal velo. Due di loro le hanno chiesto di toccarlo. Solo trenta
chilometri di distanza da Samone per ritrovare una convivenza possibile tra
civiltà diverse: “Credo” dice Fatima “che la mia storia
sia servita a confrontarsi con il problema dell’integrazione tra culture
diverse”. Claudia Di Pasquale Torna all'indice delle sezioni
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