Dopo l'abbandono della Mussolini il partito cerca una nuova immagine femminile
In ottocento hanno partecipato al primo convegno sulle
donne organizzato da An il 28 marzo a Roma. Un’occasione per dare
un riconoscimento a quelle donne che si sono distinte nel campo dell’impresa,
del giornalismo e dell’arte, e per proporre candidature per le prossime
elezioni europee.
Tra le premiate Enrica Bonaccorti e Licia Colò, che sorprese di trovarsi
ad un convegno politico, hanno espresso il loro rifiuto. I premi sono stai assegnati
anche a Paola Ferrari, Corinne Clery, Daniela Vergara, Elisabetta Gardini, Clarissa
Burt; queste ultime hanno invece dato il loro assenso alla proposta.
L’interesse di An per la questione delle donne non ha però soddisfatto
le stesse militanti, la sezione di Viterbo ha infatti abbandonato il convegno
dopo aver dichiarato, attraverso la rappresentante: “E a noi che facciamo
il lavoro più faticoso, che stiamo nelle sezioni e raccogliamo iscritti?
A noi cosa ci offrite?”.
L’obiettivo di An è certamente quello di “avere più
donne impegnate in politica, questo – afferma Fini – significa dare
una chance in più al sistema Italia”, promuovendo una politica
di pari opportunità che si lasci alle spalle “il vecchio e sterile
femminismo” per sostenere invece i meriti individuali di uomini e donne,
partendo da una condizione di parità e di uguaglianza.
Per questo l’on. Daniela Santaché ha affermato di non condividere
la politica delle “quote rosa” proposta dalla sinistra per garantire
le pari opportunità, perché “sembra – dice –
di parlare di panda e riserve indiane”. In alternativa, per incrementare
la partecipazione diretta delle donne nei partiti, An propone premi
(sotto forma di denaro o di rimborsi elettorali) a quei partiti che riescono
a far eleggere, e non solo candidare, almeno il 30% di donne in Parlamento.
Qualunque siano le scelte di metodo, è chiaro che An sta tentando di
reagire al "maschilismo endemico" tipico della sua compagine: la percentuale
di donne nel partito, infatti, è la
più bassa del Paese (5,6%). Allo stesso tempo, sta cercando di conquistare
elettori fra quelle casalinghe che, più di altre, risentono direttamente
del ristagno dell'economia italiana, dovendo quotidianamente fare i conti con
il rincaro dei prezzi.
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