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Arcidonna News Lavoro e famiglia: contributo della Regione Piemonte per le donne
Lavoro e famiglia: contributo della Regione Piemonte per le donne Stampa E-mail
La Regione Piemonte verserà un "bonus mensile" alle donne in cerca di lavoro come contributo alle spese di assistenza e di cura familiare nei confronti dei minori, degli anziani e dei disabili che spesso impediscono di trovare un posto di lavoro

Aiutare le donne a inserirsi per la prima volta o a rientrare nel mondo del lavoro: è questo l’obiettivo dell’iniziativa lanciata dalla Regione Piemonte, in collaborazione con le Province piemontesi, nell’ambito del Fondo sociale europeo 2000-2006. L’aiuto viene assegnato sotto la forma di un “buono” fino all’importo massimo di 1.000 euro al mese, per sostenere le spese di assistenza e di cura familiare nei confronti dei minori, degli anziani e dei disabili che spesso impediscono alle donne di trovare un posto di lavoro.
“Se vogliamo raggiungere l’obiettivo del 70% di popolazione attiva che lavora effettivamente, previsto per il 2010 dagli accordi di Lisbona – spiega l’assessore regionale al Bilancio, Industria e Lavoro Gilberto Pichetto – dobbiamo puntare soprattutto a prolungare l’attività lavorativa e a coinvolgere maggiormente le donne. In Piemonte abbiamo già fatto buoni passi avanti. Oggi abbiamo un tasso di attività femminile del 57,4%, superiore alla media nazionale che si attesta sotto al 50%. Nel contempo la disoccupazione femminile è scesa al 6,8 %, contro l’11,7% nazionale, ma è ancora il doppio di quella maschile. Tre donne impiegate su quattro lavorano nel terziario, mentre una su cinque è lavoratrice autonoma. In Piemonte si utilizza ancora poco il part time, che oggi comunque interessa 126 mila lavoratrici, rispetto alle 66 mila di dieci anni fa. Se si procede di questo passo, il tasso di attività femminile raggiungerà in Piemonte la soglia del 60% nel 2006, in linea con gli standard fissati a livello europeo”.

L’azione della Regione è dunque volta da una parte a sostenere l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, dall’altra favorire e sostenere un’organizzazione del lavoro più sensibile al bisogno di conciliazione tra vita lavorativa e impegni quotidiani.

Di qui l’iniziativa del “voucher”, un contributo mensile fino a 1.000 euro per pagare la retta dell’asilo o la baby sitter o per sostenere le spese di assistenza degli anziani, cui la Regione ha destinato la somma complessiva di circa 7 milioni di euro, trasferiti alle Province. Il “voucher” è destinato alle donne che siano effettivamente alla ricerca di un lavoro, cioè che oltre a essere disoccupate manifestino la disponibilità immediata al lavoro, a partecipare ad attività di formazione professionale o che siano state avviate al lavoro da meno di sei mesi. Inoltre, nel nucleo familiare deve essere presente una persona, parente o affine fino al 3° grado, che ha bisogno quotidianamente di assistenza, come ad esempio un figlio minore, un anziano non autosufficiente, un portatore di handicap, un malato terminale o cronico.

L’intervento si colloca in un programma molto articolato a favore delle pari opportunità, con sette linee d’azione, che vanno dalla formazione al sostegno per la creazione d’impresa, alla diffusione della cultura di parità. Attualmente sono in fase di gestione ben 180 progetti in particolare indirizzati a iniziative di telelavoro, part-time, job-sharing, nidi aziendali, azioni di promozione e informazione sulle politiche europee e contro l’esclusione sociale, nascita delle banche del tempo.

Da Targatocn.it del 29 Ottobre 2004

 

 
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