Lavoro e famiglia: contributo della Regione Piemonte per le donne |
La Regione Piemonte verserà un "bonus mensile" alle donne in cerca di lavoro come contributo alle spese di assistenza e di cura familiare nei confronti dei minori, degli anziani e dei disabili che spesso impediscono di trovare un posto di lavoro
Aiutare le donne a inserirsi per la prima volta o
a rientrare nel mondo del lavoro: è questo l’obiettivo dell’iniziativa
lanciata dalla Regione Piemonte, in collaborazione con le Province piemontesi,
nell’ambito del Fondo sociale europeo 2000-2006. L’aiuto viene assegnato
sotto la forma di un “buono” fino all’importo
massimo di 1.000 euro al mese, per sostenere le spese di assistenza e
di cura familiare nei confronti dei minori, degli anziani e dei disabili che
spesso impediscono alle donne di trovare un posto di lavoro. L’azione della Regione è dunque volta da una parte a sostenere l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, dall’altra favorire e sostenere un’organizzazione del lavoro più sensibile al bisogno di conciliazione tra vita lavorativa e impegni quotidiani. Di qui l’iniziativa del “voucher”, un contributo mensile fino a 1.000 euro per pagare la retta dell’asilo o la baby sitter o per sostenere le spese di assistenza degli anziani, cui la Regione ha destinato la somma complessiva di circa 7 milioni di euro, trasferiti alle Province. Il “voucher” è destinato alle donne che siano effettivamente alla ricerca di un lavoro, cioè che oltre a essere disoccupate manifestino la disponibilità immediata al lavoro, a partecipare ad attività di formazione professionale o che siano state avviate al lavoro da meno di sei mesi. Inoltre, nel nucleo familiare deve essere presente una persona, parente o affine fino al 3° grado, che ha bisogno quotidianamente di assistenza, come ad esempio un figlio minore, un anziano non autosufficiente, un portatore di handicap, un malato terminale o cronico. L’intervento si colloca in un programma molto articolato a favore delle pari opportunità, con sette linee d’azione, che vanno dalla formazione al sostegno per la creazione d’impresa, alla diffusione della cultura di parità. Attualmente sono in fase di gestione ben 180 progetti in particolare indirizzati a iniziative di telelavoro, part-time, job-sharing, nidi aziendali, azioni di promozione e informazione sulle politiche europee e contro l’esclusione sociale, nascita delle banche del tempo. Da Targatocn.it del
29 Ottobre 2004
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