Nesreen Berwari, ministra irachena |
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Perseguitata da Saddam Hussein perché appartenente alla minoranza curda, ha lottato e lotta tenacemente per i diritti delle donne
Se spostiamo la nostra attenzione solo poco più a sud dell’Italia,
il numero delle donne che lottano per i propri diritti diminuisce, ma la loro
fermezza è eccezionale. Un esempio per tutti sembra essere la
ministra delle Municipalità e dei Lavori pubblici irachena, la trentottenne
Nesreen Berwari. Di origine curda, la Berwari ha dovuto imparare a lottare
prestissimo: a quattordici anni è stata fatta
prigioniera con la sua famiglia dai servizi segreti di Saddam e internata
proprio nello stesso edificio dal quale oggi dirige i lavori per la ricostruzione.
La determinazione acquisita dalla piccola Nesreen proprio in quel periodo terribile
della sua vita, l’aiutò a superare anche la persecuzione irachena
contro i curdi ribellatisi a Saddam nella speranza di un aiuto americano che
non arrivò mai. Fu allora che la Berwari decise ciò che voleva
nella vita: combattere Saddam e liberare il popolo iracheno. Da allora la Berwari
ha lavorato incessantemente per raggiungere il suo obbiettivo: conseguite
tre lauree ad Harward, ha lavorato per le Ong e l’Onu, e nel ’99
è diventato ministro per la Ricostruzione
e lo Sviluppo del governo regionale del Kurdistan, ha capitanato la fruttuosa
campagna volta a evitare che la costituzione provvisoria irachena basasse la
legge del matrimonio sulla Sharia ed è stata
l’ideatrice della legge che promuove l’entrata delle donne nel Parlamento
iracheno, fino a ricoprire la carica attuale. I guerriglieri islamici
ovviamente la vogliono morta a tutti i costi ed è per questo che la ministra
irachena vive blindata: questa sorta d’isolamento
le pesa molto, essendo una persona estremamente estroversa e socievole, ma anche
questo è stato sacrificato per portare avanti la battaglia della sua
vita.
22 dicembre 2004
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