Quattro milioni di firme in due mesi |
Una dichiarazione di Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna, sull'ottimo risultato della raccolta delle firme per il referendum sulla fecondazione assistita
«È un risultato stupendo: quattro milioni
di firme raccolte in poco più di due mesi, estivi per giunta,
sono il chiaro segnale che le italiane e gli italiani vogliono discutere di
contenuti veri, vogliono dire la loro su temi che toccano la coscienza e che
entrano nel merito della libertà etica e dei principi; vogliono ribadire
ancora una volta a chiare lettere la necessità che lo Stato mantenga
salda la sua laicità, e che quindi mai più si arroghi il potere
di legiferare secondo una morale confessionale. Sono state depositate in cassazione le firme per ottenere la consultazione
popolare per l’abrogazione della legge 40/2004,
quella sulla fecondazione assistita. La legge, varata con i voti dalla Casa
delle Libertà e agevolata dall’astensione di buona parte della
Margherita, definisce i limiti del ricorso alle tecniche di procreazione artificiale,
vietando, ad esempio, la fecondazione eterologa, e stabilendo in tre il numero
massimo di embrioni per ogni impianto. (Clicca
qui per scaricare il testo della legge). I referendum contro questa legge
che limita in maniera ingiustificata la ricerca scientifica, la libertà
di coscienza e il diritto all’autodeterminazione delle donne erano cinque.
Quattro chiedono abrogazioni parziali, uno quello promosso dai radicali e dall’Associazione
Luca Coscioni ne chiede l’abrogazione totale. E la maggior parte dei cittadini
che ha firmato chiede proprio l’abrograzione totale della legge. 1 ottobre 2004
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