Questa volta, vota una donna |
Appelli, dichiarazioni, iniziative concrete sul tema che ha polarizzato l'attenzione degli italiani in vista delle imminenti elezioni, banco di prova per un'autentica democrazia paritaria
“Votate per una donna. Non una qualsiasi, s’intende, ma una candidata della quale condividete le scelte, gli ideali, il programma”. Recita così l’appello, firmato dalla quasi totalità delle donne parlamentari italiane (che in termini di cifre si traduce in appena 90 unità), in vista delle prossime elezioni europee. L’iniziativa, proposta dal settimanale Anna, è stata presentata presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, alla presenza di donne e uomini della politica. Ne è seguito un dibattito, coordinato dalla senatrice della Margherita-DL Cinzia Dato, autrice assieme a Giuliano Amato del disegno di legge AS 1732 che propone modifiche alle leggi elettorali in favore di una maggiore rappresentanza femminile. Francesco Rutelli ha segnalato che, il 13 e
il 14 giugno, quando si voterà contemporaneamente per le europee e per
le amministrative, si rischia di avere la rappresentazione di due Italie differenti:
per le europee infatti è stata approvata una norma per il riequilibrio,
nel caso delle amministrative invece no. A Cagliari, intanto, il centrosinistra ha presentato un “listino” tutto rosa: il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Renato Soru, sarà infatti affiancato soltanto da donne (sette, per la precisione). Una scelta degna di un nostrano Zapatero, effettuata con l’intento di marcare una netta discontinuità col passato e lanciare un segnale forte alla politica italiana. Infine, la ministra per le pari opportunità Stefania Prestigiacomo ha manifestato il proprio compiacimento per come i partiti hanno recepito le richieste che, da più parti, si levano dalla società, in nome di una democrazia concretamente paritaria. Secondo i primi dati, afferma la Prestigiacomo, "sostanzialmente tutti i grandi partiti hanno almeno un terzo di donne, con eccezioni significative in meglio per Forza Italia, Uniti per l'Ulivo e Rifondazione che hanno superato il 35%, mentre i Verdi si avvicinano al 50%". Edoardo Zaffuto
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