Osservatorio di genere


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Può una donna musulmana fare il bagno "vestia" nella piscina comunale?

Bikini o chador? Se volessimo sapere cosa si prova, nell’era del nudismo e di impercettibili bikini, a fare il bagno completamente vestiti, potremmo chiedere ai nostri nonni. Oppure alle donne islamiche che frequentano la piscina comunale Franzanti di Piacenza. Qui, infatti, in un afoso pomeriggio di giugno, una bambina islamica di dodici anni, decisa a godersi il refrigerio dell’acqua e ad inaugurare così l’inizio delle vacanze estive con i propri compagni di classe, ha chiesto di potere fare il bagno vestita per non contravvenire alla fede islamica. E il direttore ha risposto di sì. In pochi giorni la notizia si è diffusa in tutta Piacenza ed è scoppiato il caso dell’estate: alcuni sostengono che non è igienico, altri che si dà adito all’invasione islamica in Italia. L’unico che non sembra essersi posto problemi particolari, oltre alla diretta interessata, sembra essere proprio il direttore della piscina, Enrico Rinaldi, per il quale “sono bene accetti sia il bikini che il chador”. Ma questo non ha messo ha tacere le polemiche, e così Rinaldi ha chiesto il parere dell’ufficio igiene dell’Asl. A questo punto le chiacchiere cessano, anche se rimangono molti musi lunghi, perché viene dimostrato che fare il bagno vestiti non risulta essere contemplato fra i fattori che provocano un aumento della carica batterica in piscina. Tanto più che, secondo le testimonianze, la bambina si sarebbe cambiata prima di entrare in piscina, indossando abiti puliti. Anche a Pordenone il burqa è stato al centro di nuove polemiche e la risposta delle autorità ha rivelato una tendenza opposta rispetto a quella di Piacenza. Di recente è stata infatti emessa un’ordinanza che vieta di circolare coperti dal velo. Il provvedimento è stato emanato come strumento di difesa contro la minaccia di Al Quaeda: il velo non consentirebbe infatti un’ adeguata identificazione della persona, ostacolando il riconoscimento di potenziali terroristi islamici. Tutti i trasgressori verranno puniti con multe da 20 a 200 Euro.

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11 agosto 2004

 
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