Osservatorio di genere


Arcidonna News Rinviata la discussione della legge sull'infibulazione
Rinviata la discussione della legge sull'infibulazione Stampa E-mail
Manca la copertura finanziaria necessaria alla sua applicazione integrale

I bilanci dello Stato contribuiscono a ritardare l’approvazione della legge contro le mutilazioni sessuali, in discussione alla Camera. La conclusione dell’esame della legge è stata, infatti, rimandata alla prossima settimana, mentre sono stati accantonati gli emendamenti all’articolo 5, che assegna lo status di rifugiati alle donne immigrate che rifiutano di sottoporsi o di sottoporre le proprie figlie alle pratiche infibulatorie.

La Commissione Bilancio ha manifestato di essere contraria all'eventuale approvazione di questo articolo per l'impossibilità di trovare le coperture finanziarie necessarie al sostegno dei numerosi ricongiungimenti familiari che l'articolo potrebbe innescare. Per ovviare a queste critiche, si ventila la possibilità di inserire la legge contro l'infibulazione nella disciplina generale del diritto d’asilo, che la camera esaminerà nelle prossime settimane.

È stato, inoltre, respinto un emendamento di Rifondazione Comunista a favore di un sostegno dei servizi sociali territoriali per le minori vittime di mutilazioni genitali e per le loro famiglie.

Ritardi e polemiche hanno presto scatenato le proteste delle donne in aula, in particolare delle donne del centrosinistra: a seguito della bocciatura dell'articolo 5, Tiziana Valpiana ha ritenuto corretto chiedere la sospensione della legge. La sua richiesta tuttavia non è stata accettata.
Altre donne dei Ds hanno poi affermato la loro indignazione. In particolare la senatrice Beatrice Magnolfi ha affermato che “la maggioranza torna a mostrare il suo volto xenofobo: dopo il voltafaccia sulla tortura, anche sulle mutilazioni genitali femminili l'accordo raggiunto in Commissione è stato smentito in aula, a dispetto delle preoccupazioni umanitarie sbandierate pubblicamente”.

3 maggio 2004

 

 
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