I primi risultati
Dol's, in collaborazione
con il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale
dell'Università di Milano-Bicocca, ha appena concluso la fase
della raccolta dati per un sondaggio on line sul tema, attualissimo, delle donne
e della politica. La prof. Francesca Zajczyk
e la d.ssa Stefania Operto hanno pubblicato un
primo rapporto sui risultati, di cui vi proponiamo una sintesi.
Complessivamente hanno partecipato al sondaggio 248
persone; tra coloro che hanno indicato il proprio genere,
il 94% sono donne.
Per quanto riguarda l’età, la maggioranza dei rispondenti che hanno
indicato la loro età appartiene alle classi centrali: oltre un terzo
(37%) ha un età compresa tra 41 e 50 anni e il 27% un’età
compresa tra 31 e 40 anni.
Il livello di istruzione dei rispondenti in generale appare elevato: quasi il
90% si distribuisce tra la laurea (48%) e il diploma di scuola media superiore
(48%). Queste indicazioni risultano coerenti con la condizione socioprofessionale
dichiarata: la maggioranza del campione appartiene alle professioni di tipo
apicale (34% libero professionista/dirigente/imprenditore) o impiegatizio (31%).
Il 10% sono insegnanti e l’8% studenti. Poche le casalinghe (4%) e i disoccupati
(3%). Pochissimi infatti i commercianti, gli artigiani e gli operai.
Per quanto riguarda la zona geografica di residenza, il 37% risiede al Nord-Ovest,
il 19% al Nord-Est, il 23% al Centro e il 18% al Sud o Isole. I rispondenti
risiedono nel 42% dei casi in capoluoghi di provincia o di regione.
In generale, il campione presenta un livello di interesse medio-elevato da tutti
i punti di vista: sette rispondenti su dieci discutono spesso di politica con
parenti o amici, oltre la metà segue spesso trasmissioni politiche e
dibattiti politici in televisione oppure legge su giornali e riviste articoli
che trattano temi politici
La quasi totalità del campione ritiene che
le donne che ricoprono incarichi politici nei partiti e nelle istituzioni siano
troppo poche e solo meno del 5% che siano in numero adeguato o troppo
poche.
E se le donne in politica fossero di più che cosa cambierebbe? L’88%
ritiene che sarebbe un bene per il nostro Paese, l’8% che non cambierebbe
sostanzialmente niente e il 3% che sarebbe un male.
A fronte di questi auspici, si rileva uno scarso sostegno
da parte delle donne a quelle donne che riescono a raggiungere incarichi politici
o istituzionali. Oltre la metà dei rispondenti ritiene che le donne,
in generale, stimino le donne impegnate in politica (il 19% molto e il 39% abbastanza)
ma, parallelamente, poco meno dell’altra metà (43%) che questa
stima sia altrettanto scarsa (41%) o nulla (1,7%).
Un campione quindi spaccato a metà e questa frattura trova conferma nelle
risposte alla successiva domanda relativa al sostegno percepito: l’80%
dei rispondenti ritiene che le donne in generale non
sostengano in modo adeguato le donne impegnate in politica (il 71,5%
poco e l’8,8% per nulla).
Tuttavia, se il sostegno delle donne appare scarso, emerge la percezione che
le donne abbiano la capacità di trovare accordi
trasversali prescindendo dalle rispettive idee politiche: il 90% dei
rispondenti (soprattutto giovani) è infatti convinto che le donne siano
capaci di superare divergenze ideologiche e partitiche di fronte alla necessità
di “fare squadra” per affrontare e risolvere temi e questioni specifici.
Tirando le somme da quanto fin qui emerso, Dol's ha potuto delineare due
diverse tipologie di donne, che rispecchiano i due orientamenti prevalenti
di coloro che si sono sottoposte al sondaggio:
Le “scettiche”, che rappresentano
poco meno della metà del campione (43%), appaiono più positive
verso l’aumento della presenza femminile nelle istituzioni;
- più battagliere verso le azioni da adottare;
- più coscienti dello scarso sostegno delle donne in generale alle donne
in politica e, al contempo, dell’importanza di questo sostegno;
- meno fiduciose nella capacità delle donne di coalizzarsi superando
anche differenze partitiche e ideologiche;
- più critiche verso le regole (ad esempio, il sistema elettorale) della
politica e dei partiti italiani.
Esse appartengono maggiormente alle classi di età centrali (31-40 25%
e 41-50 38%), occupano nel mondo del lavoro professioni maggiormente apicali
(libera professionista/imprenditrice/dirigente 34%) e risiedono maggiormente
al Nord-Est (21%) e al Centro (23%).
Al contrario, le “pragmatiche”,
che rappresentano poco più dell’altra metà del campione
(57%), sono:
- più neutrali verso l’aumento “ad ogni costo” della
presenza femminile nelle istituzioni;
- meno convinte della necessità di adottare azioni per aumentare la presenza
delle donne nelle istituzioni (ad esempio, le quote);
- più convinte che le donne, in generale, sostengano in fondo le donne
impegnate in politica;
- più fiduciose nella capacità delle donne di coalizzarsi superando
anche differenze partitiche e ideologiche;
- meno critiche verso le regole (ad esempio, il sistema elettorale) della politica
e dei partiti italiani.
Appartengono maggiormente alle classi di età più giovani (31-40
28% e 20-30 19%), sono professionalmente più numerose nel settore impiegatizio
(impiegata 40%) e risiedono maggiormente al Nord-Ovest (38%).
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