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Arcidonna News classifica de Il sole 24 ore sulla vivibilità delle città italiane
classifica de Il sole 24 ore sulla vivibilità delle città italiane Stampa E-mail
Arcidonna ha provato a mettere in relazione la qualità della vita con la presenza femminile nelle giunte comunali, là, cioè, dove si scelgono le priorità e si fa la politica sociale della città. Sarà un caso, ma...

Il Sole 24 Ore ha pubblicato la sua annuale classifica che mette in fila i capoluoghi italiani riguardo alla loro vivibilità ( vedi classifica)
Arcidonna ha provato a mettere in relazione la qualità della vita con la presenza femminile nelle giunte comunali, là, cioè, dove si scelgono le priorità e si fa la politica sociale della città.
Sarà un caso? La percentuale media di donne in giunta nelle prime dieci città è del 28%, nelle ultime dieci del 16%.
Ovviamente si tratta di medie e vanno prese come tali, fra queste venti città esistono eccezioni, in positivo fra le peggiori e in negativo fra le migliori, però in generale questi dati ci fanno pensare che là dove le donne hanno più opportunità di decidere i risultati sono migliori.
Altra considerazione che scaturisce dalla classifica del Sole 24 Ore è che mentre le dieci peggiori città sono tutte al Sud ( 5 in Sicilia, 3 in Puglia, 1 in Campania e 1 in Calabria), non se ne trova nessuna del Sud tra le migliori dieci.
Ancora una volta si fa più evidente il gap fra le “due Italie”, fra un’Italia dove le donne cominciano a contare qualcosa, anche se siamo lontani ancora da una equa rappresentanza nelle istituzioni, e un’altra Italia dove sembra che niente o quasi in questo settore si sia mosso negli ultimi secoli.


Da “La Repubblica“ on line del 18 dicembre 2006 :

MILANO - La città dove si vive meglio in Italia è Siena. La classifica del Sole 24 ore premia nuovamente, a distanza di nove anni, il centro toscano, che risulta in testa per qualità della vita.

Il confronto fra le province italiane è basato sui dati relativi a 36 parametri raggruppati in sei macro aree. Siena è seguita da Trieste (vincitrice nel 2005), Bolzano e Trento. Milano è quinta, ma prima per euro in banca pro capite. La posizione di retroguardia tocca a Catania, preceduta da tre realtà pugliesi: Taranto, Bari e Foggia.Ottima la prestazione della Toscana, che è la regione più rappresentata ai vertici, con anche Firenze e Grosseto rispettivamente ottava e decima. Premiata decisamente anche la regione del Trentino Alto-Adige (che fa l'en plein con Bolzano terza e Trento quarta). Bene anche l'Emilia Romagna, con Bologna quinta e Ravenna settima. Roma è ventitreesima (meno quattro posti rispetto all'anno scorso), Napoli perde sette posti e scende alla novantaseiesima posizione. Ancora una volta il Sud è assente dalle prime posizioni.

Oltre a primeggiare nelle sei macro-categorie prese in esame (tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, ordine pubblico, popolazione e tempo libero), Siena vince anche nel sondaggio realizzato da IPR Marketing sulla percezione dei problemi da parte dei residenti. La città del Palio è anche quella dove più persone vorrebbero vivere, dopo Firenze e Roma.

Nella classifica stilata dal quotidiano finanziario, Milano è in testa per euro in banca pro capite: 25.689. Bologna è la città con il minor tasso di disoccupazione, al 2,7 per cento, mentre il minor numero di borseggi e scippi si registra a Isernia: 8,93 ogni 100mila abitanti
All'estremo opposto, fra le peggiori performance, c'è Palermo, con sole 7,7 imprese ogni 100 abitanti. La palma in negativo per divorzi e separazioni spetta a Lodi (96,48 ogni 10mila abitanti). E Crotone è la città con meno cinema in assoluto: 0,58 per 100mila abitanti.

Siena è premiata per l'offerta culturale, per le numerose opere avviate in tema di edilizia, trasporti e scienza. E' percepita come un luogo sicuro, dalla diffusa prosperità economica, molto allettante: è infatti terza come "città ideale".
Ben diversa la posizione di Catania, bocciata dagli abitanti su lavoro e criminalità. La città siciliana sconta anche i problemi della giustizia e non va meglio nel settore imprenditoriale: l'indice di crescita delle imprese è alto e sono molte le opere avviate, ma ci si divide sulla loro valenza strategica. Per questo e per il record negativo sull'ecologia, ottiene la maglia nera.

18 dicembre 2006


 
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