Amministrazioni provinciali, la Sicilia agli ultimi posti. La più rosa è Trapani (febbraio 2004) |
There are no translations available. Osservatorio Arcidonna Palermo, febbraio 2004 – Le province siciliane: fanalino di coda per la presenza di donne nelle amministrazioni. Quella di Trapani, con il presidente donna, occupa il 58° posto in una scala di 102 province italiane da nord a sud del nostro Paese. È quanto risulta dai dati raccolti dall’Osservatorio di Arcidonna nell’ambito del Progetto Donne in Progress del programma Equal finanziato dall’Unione Europea. Arcidonna, l’associazione nazionale che promuove le pari opportunità per le donne nei luoghi decisionali del nostro Paese, ha elaborato la classifica delle province italiane in base alla presenza femminile all’interno delle giunte e dei consigli. Dai dati, raccolti dall’Osservatorio Arcidonna, emerge che in media la presenza femminile nelle amministrazioni provinciali italiane è del 10,82%, con un potere decisionale pari a 11,37%. Nel dettaglio le donne delle Giunte sono 133 su 936 assessori (14,21%), nei Consigli provinciali 308 su 3074 consiglieri (10,02%). Le percentuali si abbassano drasticamente se si contano le presidenti di provincia: 4 in tutta Italia (il 3,92%), di cui una a Trapani. In testa c’è Prato (33,30%), l’unica che si avvicina al punto critico del 35% indicato come soglia minima di un corretto equilibrio fra i due sessi. Disastrosa la situazione nelle province del Sud, con una media del 4,65%, rispetto al 12,93% delle province del Nord. La provincia del Sud con la maggior presenza femminile è Matera, ma si trova solo al 33° posto, con il 15,20% di donne. Seguono Lecce (10,20%) e Cosenza (10%), rispettivamente al 49° e 50° posto. Leggermente sopra la media del Sud, le province siciliane (4,92%): Trapani, con il presidente provinciale donna, è al 58° posto con l’8,33%, al 67° figura Siracusa, al 71° c’è Caltanissetta seguita a ruota da Enna. Al 75° posto si posiziona Messina e all’80° Palermo. In fondo alla classifica, Agrigento e Catania con una percentuale di presenze femminili del 2,08 e 1,79. “Questi numeri dovrebbero indurre ancora una volta a una riflessione
importante” afferma Valeria Ajovalasit, presidente Arcidonna. “Sacrificare
una parte così consistente della società siciliana non può
certo favorire né il progresso né l’interesse del Paese
e quindi della nostra regione”.
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