There are no translations available. In maggioranza donne le elettrici delle tre province di Faryab, Daikundi e Nuristan
DWpress – Kabul: sono in maggioranza donne
le elettrici delle tre province di Faryab, Daikundi e Nuristan che il 9 ottobre
si sono recate alle urne per votare le presidenziali.
Secondo le fonti nella zona centrale di Daikundi, il
53% dei votanti era donna, così come il 52% degli elettori nella
settentrionale Faryab. A est, nel Nuristan, hanno votato il 50% di donne mentre
nelle province di Herat e Paktia la percentuale femminile è stata di
un solo punto percentuale rispetto a quella maschile. Su
8 milioni di votanti, comunque, il 40% è donna.
Per Sadiq Mudabir, membro del segretariato della commissione elettorale afghana,
il grande afflusso delle donne alle urne è stato possibile grazie
all’educazione al voto e alle campagne svolte a livello locale
In Daikundi, ha continuato Mudabir, la società è abbastanza aperta
e i mariti hanno spinto le loro mogli a votare. In Nuristan e Faryab, l'educazione
civica diffusa ha contribuito a elevare il numero femminile alle urne.
Mohammad Kabir Ranjbar, direttore di un'associazione legale afghana, ha ricordato
che la provincia del Nuristan è basata storicamente
su una società matriarcale, almeno fino a quando la popolazione locale
non si convertì all'Islam. Erano le madri infatti a capo delle
tribù che svolgevano i lavori agricoli. Per questo le donne hanno una
maggiore libertà e hanno potuto partecipare più numerose alle
elezioni.
Di contro, le tradizioni familiari e i costumi locali hanno tenuto altrettante
donne lontano dalle elezioni. A testimonianza di questo è la percentuale
delle province di Helmand o Oruzgan, dove la partecipazione
femminile al voto è stata rispettivamente del 2% e del 7%. Mudabir
ha detto che “a Kabul l'affluenza delle donne alle urne è stata
inferiore rispetto a quello che ci si aspettava, mentre la partecipazione femminile
in province quali quelle di Herat, Nangarhar e Bamian è da considerarsi
molto buona”.
Shukria Barakzai, editore del settimanale femminile Aina-ye-Zan
(Lo specchio delle donne), sottolinea il fatto che
le donne di queste province vivono in condizioni peggiori di quelle che vivono
nelle città, con conseguente meno approccio all’educazione, alla
cultura e alle cure mediche. “Le donne che sono andate a votare lo hanno
fatto proprio per necessità – ha spiegato Barakzai -, per avviare
passi positivi verso le loro aspirazioni”. Altri ostacoli nelle regioni
con minor affluenza di donne alle urne sono il credo religioso e le discriminazioni
sessuali, oltre la carenza delle misure di sicurezza.
Intanto dall’Afghanistan giunge la notizia che, secondo i primi spogli
delle schede elettorali, Karzai avrebbe ottenuto finora il 50% delle preferenze.
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DWPress - Numero
192 del 25 ottobre 2004
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