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Fecondazione assistita: modifiche blocca-referendum Print E-mail
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Laura Bianconi e Antonio Tomassini (FI) propongono quattro cambiamenti alla Legge 40. Ma il loro obiettivo non è migliorarla, ma salvarla dall'abrogazione

Roma – Che la legge 40 sulla fecondazione assistita non piaccia a nessuno, nemmeno ai suoi creatori, è ormai un dato da tempo acquisito. Ogni tentativo di perfezionarla, se così si può dire, è risultato vano, perché i suoi gravissimi difetti sono intimamente radicati nella sostanza, e l’unica soluzione al problema è l’abrogazione tramite referendum popolare. È questa, d’altra parte, la via che i radicali e la parte laica del centrosinistra stanno intraprendendo.

Laura Bianconi e Antonio Tomassini, di Forza Italia, hanno invece presentato, nell’aula semideserta del Senato, un disegno di legge che propone quattro cambiamenti:
1. sostituire la definizione “tutela del concepito” con “tutela dell’embrione”;
2. consentire la fecondazione assistita anche alle coppie che, pur non essendo sterili, sono portatrici di malattie infettive o genetiche trasmissibili, come la talassemia;
3. permettere a queste coppie una parziale indagine diagnostica sugli ootidi (l’ootide è l’uovo nel quale lo spermatozoo è appena penetrato, ma in cui nucleo maschile e nucleo femminile sono ancora separati);
4. permettere la crioconservazione degli ootidi.

È assolutamente inutile entrare nel merito di queste proposte di modifica, dato che l’intento dichiarato di esse non è il miglioramento della legge, quanto il tentativo disperato (e politicamente “sleale”) di bloccare il referendum abrogativo delle opposizioni. Finte modifiche quindi, irrilevanti nel contenuto, mezzi e non fini. A rivelare questo uso strumentale dei meccanismi democratici non è né Pannella né Fassino, ma la stessa Bianconi, firmataria della proposta, che dichiara con sfacciata provocazione: “Il nostro obiettivo principale è di proteggere un provvedimento storico e fondamentale dalla follia dell’abrogazione referendaria”.
E allora, a che serve discutere sul merito del contenuto della proposta, quando il senso profondo delle modifiche sta esclusivamente nell’intento blocca-referendum? a che serve riportare le contestazioni della sinistra, le invettive di Emma Bonino, le denunce di tutte le associazioni per i diritti delle donne, dal momento che proprio la Bianconi non ha alcun ritegno a nascondere la vera natura del suo operare?

Al di là del significato politico della vicenda, preferiamo concludere con le concise dichiarazioni di due autorevoli personalità del mondo scientifico:
“È solo fumo negli occhi. La legge non va” (Luca Gianaroli, direttore della Società italiana di medicina della riproduzione).
La legge 40 va fermata perché è liberticida e antiscientifica. Viola la libertà dei singoli in maniera così pesante come solo in uno stato totalitario potrebbe avvenire” (Margherita Hack, astrofisica).

26 agosto 2004
Edoardo Zaffuto

Su questo tema, nella rubrica "Donne e..."


 
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