A 13 anni lapidata per adulterio |
There are no translations available. E' successo in Somalia. I familiari della vittima hanno provato a fermare i boia, ma questi hanno risposto sparando tra la folla e uccidendo un bambino Aveva 13 anni e non 23, secondo le informazioni diffuse nei giorni scorsi, la ragazza lapidata lunedi' a Chisimaio, nel sud della Somalia, con l'accusa di adulterio. Lo rivela Amnesty International, secondo cui a fornire la vera eta' di Aisha Ibrahim Duhulow e' stato il padre della ragazzina. In un primo tempo, ricorda una nota, Amnesty aveva detto che la giovane aveva 23 anni sulla base delle informazioni fornite da alcuni giornalisti somali, per i quali quella era l'eta' che sembrava avere Aisha. Aisha è stata lapidata in pubblico su una piazza
di Chisimaio, citta' portuale in Somalia meridionale, perche' accusata di adulterio:
un tribunale fondamentalista delle deposte Corti islamiche aveva ordinato la
macabra esecuzione. Il capo coperto da un velo verde e una maschera verde,
la giovane e' stata condotta sul luogo del supplizio a bordo di un furgone,
e' stata infilata in una buca fino al collo, davanti a centinaia di persone,
che si erano raccolte nella tarda serata di lunedi', nella citta' portuale 500
chilometri a sud di Mogadiscio. Per tre volte i suoi carnefici l'hanno tirata
fuori per verificare se fosse morta. E quando i parenti furenti si sono scatenati
cercando di soccorrerla e' scoppiato il caos, le guardie
hanno aperto il fuoco e un bimbo e' rimasto ucciso.
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