There are no translations available. Valeria Ajovalasit Presidente Nazionale Arcidonna ha ribadito in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, le posizioni dell'Associazione in merito all'interpretazione dell'art. 56 comma 2, della legge 90/2004 Pari opportunità nell'accesso alle cariche elettive.
"Siamo ancora a norme inefficaci per la politica italiana
e il fatto che le donne italiane al Parlamento Europeo siano sottorappresentate
non è che la logica conseguenza." Così afferma Valeria
Ajovalasit, Presidente Nazionale Arcidonna - che è stata udita
lo scorso 23 ottobre in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati
in merito al disegno di legge presentato dall'On.le D'Alia UDC "Interpretazione
autentica dell’articolo 56, comma 2, del codice
di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in materia di pari opportunita`
nell’accesso alla carica di membro del
Parlamento europeo."
"Il disegno di legge presentato dall'On.le D'Alia dell'UDC che prevede
tra l'altro di alleggerire la sanzione pecuniaria è un'ulteriore offesa
e rende ancora più insignificante e blando l'articolo 56. Semmai occorre
rinforzare la norma antidiscriminatoria - prosegue la Presidente - occorre fare
di più, prevedendo l'IRRICEVIBILITA' DELLE LISTE che non rispettino il
numero delle candidature.
Arcidonna è ferma su questi punti:
alternanza uomo/donna nelle liste elettorali e
irricevibilità delle liste se queste non rispettano le norme.
Una battaglia che riprenderà il pieno vigore in occasione della
discussione sulla riforma elettorale.
L'Onorevole Violante in conclusione, ha ringraziato la Presidente di Arcidonna
per aver posto nuovamente la questione delle quote e della presenza delle donne
nei luoghi della politica.
25 ottobre 2007
LA NOTIZIA PRECEDENTE
Il prossimo 23 ottobre, Valeria Ajovalasit, Presidente nazionale Arcidonna,
sarà udita in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati,
in merito all'interpretazione dell'art. 56 comma 2, della legge 90/2004 Pari
opportunità nell'accesso alle cariche elettive.
Tutto comincia quando, in occasione delle elezioni al parlamento europeo del
2004, l'UDC di Casini e l'UDEUR di Mastella non rispettarono la decisione dell'UE
di candidare nelle liste elettorali un numero minimo di donne, pena il pagamento
di una sanzione. Tale scelta oggi costa a Casini circa 1,4 milioni di euro e
a Mastella circa 400mila euro.
Notizia della quale si è già occupato l'Espresso in un articolo
del 4 ottobre 2007.
Per contestare le sanzioni, l'11 settembre in Commissione Affari Istituzionali
è stata presentata una proposta di legge elaborata dal deputato dell'UDC
Giampiero D'Alia "Interpretazione autentica dell'articolo 56, comma 2...in
materia di Pari Opportunità nell'accesso alla carica di membro del Parlamento
Europeo".
In sintesi una scappatoia giuridica per evitare le sanzioni e mettere al riparo
UDC e UDEUR.
Arcidonna ha scritto al Presidente della Commissione Affari Costituzionali
Luciano Violante per essere udita nell'ambito della discussione in merito proprio
all'"interpretazione dell'art. 56 comma 2 ...
Il prossimo 24 ottobre infatti, Valeria Ajovalasit, Presidente nazionale Arcidonna,
sarà udita in Commissione Affari Costituzionali.
Difendiamo con ogni mezzo il comma 2 dell'articolo 56 - dice la Presidente
di Arcidonna - e sarà anche l'occasione per ripresentare all'attenzione
la proposta di legge dell'alternanza UOMO - DONNA che ci auguriamo venga inserita
nella futura legge elettorale. L'iniziativa dell'On.le D'Alia ha un duplice
aspetto: da un lato intende eliminare la sanzione per UDC e UDEUR e dall'altra
costituisce l'ennesimo attacco affinchè si rimetta in discussione il
sistema elettorale italiano, non solo europeo, in materia di Pari Opportunità.
E su questo - prosegue - Arcidonna vigilerà con grande attenzione."
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