Referendum in Sicilia: vince il "sì" |
There are no translations available. Il referendum propositivo sulla legge elettorale della Regione Sicilia del 15 maggio scorso ha visto la vittoria del sì con 369.116 preferenze (56,55%) contro le 283.553 preferenze assegnate ai no. I risultati nelle singole province. Ma perché una così scarsa affluenza alle urne? Scarica il testo dell'articolo di Valeria Ajovalasit, uscito sul Giornale di Sicilia il 20 maggio 2005.
Il motivo della bassissima affluenza alle urne è rintracciabile sicuramente nella scarsità di informazioni che sono state diffuse dai media nelle scorse settimane. La vittoria del sì, che rimane invariata anche scorporando i dati relativi alle province di Enna e di Catania (ovviamente più consistenti a causa delle elezioni comunali), conferma che non si è trattato di una battaglia politico-ideologica, infatti, quei pochissimi siciliani uomini e donne che hanno votato, lo hanno fatto alla luce di una riflessione maturata nel tempo; giungendo alla conclusione che sarebbe stato preferibile mantenere l’attuale legge, piuttosto che un molto probabile ritorno al Tatarellum, con la conseguente perdita dei traguardi assicurati dalla vigente legge, primi fra tutti quelli relativi alla parità di genere: l’obbligo dell’alternanza uomo donna nella lista regionale e della presenza nelle liste di entrambi i sessi in numero non inferiore a un terzo. Dichiara Valeria Ajovalasit: “Chi ha seguito l’iter dell’attuale legge elettorale non avrà dimenticato che essa è più frutto di un intervento significativo, pesante e positivo del Commissario di Stato che non di questa maggioranza di governo, la quale nell’aula dell’assemblea regionale siciliana, con il famoso emendamento, contenente delle aberrazioni e annacquamenti delle norme antidiscriminatorie, aveva prodotto uno stravolgimento della legge elettorale votata dalla Commissione”. 19 maggio 2005
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